Oro rubato, Nicola Laurenza assolto
Era accusato di un incauto acquisto a Malnate in qualità di legale rappresentante dell'azienda ma il giudice ha riconosciuto la buona fede
Nicola Laurenza alla fine del processo è raggiante: «Sono contento che sia stata riconosciuta la correttezza della mia azienda» dice a caldo, dopo essere stato assolto dall’accusa di incauto acquisto: una sua agenzia di Malnate, a marchio Oro in Euro, aveva accettato alcuni gioielli d’oro, sei anni fa, ma secondo i carabinieri di Olgiate Comasco erano stati rubati. Erano due in particolare le famiglie che avevano sporto querela; i gioielli erano stati asportati da casa loro durante un furto. (ascolta l’intervista completa)
Il processo si è svolto oggi, martedì 15 settembre, davanti al giudice Stefano Colombo. Il Pm Marco Brunoldi alla fine dell’istruttoria è stato il primo a chiedere l’assoluzione perchè l’azienda aveva comunque fatto firmare al cliente una dichiarazione in cui si affermava che non era merce rubata.
Inoltre Oro in Euro avrebbe una propria policy interna che invita i dipendenti a non accettare merce rubata, dunque l’acquisto a Malnate fu effettuato in buona fede.
In aula è stata ascoltata la commessa che accettato in gioielli. Ha raccontato che furono portati da una donna insospettabile, a sua volta già conosciuta in quel negozio.
Il giudice ha ascoltato come testimone anche la responsabile dell’ufficio legale di Oro in Euro che ha spiegato come l’azienda faccia una formazione interna per evitare gli acquisti sospetti, e ha aggiunto che i commessi fanno firmare una dichiarazione ai clienti in cui si indica chiaramente che non si tratta di provento di furto.
Successivamente, è stato lo stesso Nicola Laurenza, ascoltato dal giudice, a ribadire che da circa 10 anni non si occupa più della vendita diretta ma solo dello sviluppo dei suoi numerosi negozi, in Italia e all’estero.
Tuttavia fu egli stesso a redigere le linee guida per gli acquisti che prevedevano il non acquisto in caso di provento sospetto. L’avvocato difensore Elia Ceriani si è associato alle conclusioni del pm.
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