In San Vittore l’ultimo saluto a Francesco Musajo Somma
La basilica era gremita per i funerali di uno dei più famosi assicuratori di Varese, da sempre impegnato nel sociale e in politica, morto alcuni giorni fa all'età di 67 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro
La basilica di san Vittore era gremita per l’ultimo saluto a Francesco Musajo Somma, uno dei più famosi assicuratori di Varese, da sempre impegnato nel sociale e per alcuni anni anche assessore alla cultura, morto alcuni giorni fa all’età di 67 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Leggi anche: Addio a Musajo Somma
Figura di spicco della vita sociale e politica, Musajo Somma ha saputo radunare anche in quest’ultima occasione molti dei rappresentanti dei mondi da lui attraversati: dal sindaco Attilio Fontana al presidente di Aci e dei Monelli della Motta Giuseppe Redaelli, dagli artisti Marcello Morandini e Antonio Bandirali all’indimenticato campione della Pallacanestro Varese Marino Zanatta, dal presidente della Liuc Michele Graglia all’ex presidente del Mediocredito Lombardo Giuseppe Vimercati.
«Era capace di creare in ogni occasione solidarietà e di trovare il modo per intervenire nella città – ha spiegato nella sua omelia il prevosto di Varese, Monsignor Gilberto Donnini – Aveva un tratto di cordialità come dote innata, ed era una persona che si desiderava incontrare. Era impegnato in moltissime cose: io non le so tutte, ma il Signore sì. E sono certo che ne è riconoscente».
Tra i ricordi di Donnini ce n’è uno commovente, che il prevosto ha racontato con voce spezzata: «Ricordo il suo impegno per i malati terminali. Una delle ultime volte che l’ho visto mi ha detto: ”mai avrei pensato, quando mi sono impegnato per espandere questa iniziativa, che ne sarei diventato utente, che ne avrei sperimentato l’importanza”. Era la tigre del motore di molte iniziative, e ci mancherà. Ora c’è un po’ di vuoto nella nostra vita. Il passaggio di oggi è doloroso, ma ora è al posto che gli ha preparato il Signore».
E non è riuscito proprio a parlare senza doversi fermare più volte per la commozione Alfonso Minonzio, suo socio da 20 anni e caro amico da oltre 25. Cerca di riportare a chi lo ascolta un po’ delle «Centinaia di mail e messaggi ricevuti in questi giorni, per descrivere nelle parole che usano le persone che ci hanno scritto» tra di esse ci sono anche «Grande energia positiva, Costruttore di soluzioni, persona solare, incredibile» Ma Minonzio, tra i tanti ricordi di lui, vuole concludere con quello più doloroso e recente: «Le parole con cui mi hai salutato, l’ultima volta che ci siamo visti, solo qualche giorno fa. Tu mi hai detto: “Grazie fratello, ciao”. E io ti saluto cosi: “Grazie fratello ciao, ci mancherai”».
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