La legge contro lo spreco alimentare ad Expo
La relatrice della legge ora inparlamento, Maria Chiara Gadda, e tre ministri saranno all'esposizione universale per un incontro organizzato dal Banco Alimentare per presentarla

«Una singola legge non può essere risolutiva sullo spreco alimentare, ma una legge è buona quando riconosce un fatto sociale e si inserisce come un tassello in un quadro più ampio di politiche attive». Lo dice la deputata del Partito Democratico, Maria Chiara Gadda, relatrice della proposta di legge contro lo spreco alimentare che il 6 ottobre parteciperà in EXPO ad un incontro promosso dal Banco Alimentare alla presenza dei Ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, dell’ambiente della tutela del territorio e del mare,Gian Luca Galletti, e il Commissario di EXPO, Giuseppe Sala.
«L’anima della mia proposta di legge ruota attorno a due parole: dono e responsabilità. Una consapevolezza che riguarda tutti gli attori economici, quelli istituzionali, i singoli cittadini e i media. Questo provvedimento – spiega – vuole essere un passo avanti rispetto alla “Legge del Buon Samaritano” che già indubbiamente ha favorito il circuito della donazione».
«Lo studio del Politecnico di Milano, quantificando il fenomeno, ci aiuta nell’individuare gli strumenti giusti. E’ necessario continuare ad agire sul fronte dell’educazione, perché un consumatore più consapevole sarà portato a sprecare meno e a riconoscere il valore dei beni con cui si trova in relazione. Dall’altro – continua Gadda – è necessario concentrare l’attenzione dove l’efficacia del recupero può essere migliorata, e questo può avvenire dove esistono processi di gestione strutturati, cioè nella parte di filiera in capo agli attori economici».
«Con questa proposta, – prosegue la parlamentare – vogliamo rendere parte integrante di un welfare moderno il grande impegno del terzo settore, del volontariato e delle associazioni che si occupano dell’indigenza». «Il dono, infatti, è uno dei modi con cui si risponde ad alcuni bisogni sociali e allo stesso tempo è un concetto che ci consente di riscoprire il senso delle relazioni umane. Alla base dello spreco, infatti, c’è una visione utilitaristica dei rapporti tra uomini e tra uomini e cose».
Secondo Gadda l’appuntamento organizzato da Banco Alimentare, «interpreta nel modo migliore quello che è EXPO: un luogo di incontro e confronto sui contenuti e sulle sfide che riguardano la sostenibilità sociale, ambientale, e la sicurezza alimentare».
«Un confronto a cui non si è sottratto il Parlamento, che ha lavorato in questi mesi in Commissione Affari Sociali a partire dalla proposta di legge che ho presentato con il collega Massimo Fiorio e oltre 120 deputati del PD.
Il lavoro svolto finora non ha avuto lo stesso clamore mediatico della proposta francese, per altro naufragata. Il nostro, invece, è stato un lavoro proficuo e concreto che ha recepito molte delle osservazioni giunte dal mondo produttivo, agricolo, della grande distribuzione e del commercio, così come dalle associazioni ambientaliste e delle ONLUS». «Abbiamo intrapreso – conclude – una strada che ci porterà a consegnare, come eredità politica di EXPO, uno strumento concreto per semplificare, facilitare ed incentivare il percorso della donazione e l’innovazione per la limitazione degli sprechi».
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