Sette Laghi, il comuNe boccia il residence e chiede il campeggio
Incontro tra proprietari e amministrazione sul progetto di riqualificazione presentato dalla società. I paletti del comune sono il rispetto del pgt e la demolizione delle opere abusive
Un incontro fiume sul futuro del campeggio Sette Laghi: l’amministrazione comunale di Azzate insieme ai tecnici ha incontrato la società Sette laghi proprietaria dell’area del camping sulle rive del lago, sequestrato dalla magistratura per abusivismo. Al centro dell’incontro il progetto di riqualificazione presentato dalla società dopo le linee guida che l’amministrazione azzatese aveva tracciato in un precedente incontro nell’estate dello scorso anno.
Senza prescindere dall’esito del percorso penale che pende sull’area del camping che, evidentemente, determinerà ogni possibilità progettuale, l’amministrazione azzatese aveva tracciato una serie di paletti entro i quali la società avrebbe potuto presentare un progetto di riqualificazione sul quale trovare un accordo.
I paletti del comune, sostanzialmente, si rifanno al rispetto dell’ordinanza emessa, che richiede la demolizione di tutte le strutture irregolari fioccate negli anni, e al rispetto della destinazione d’uso stabilità dal piano di governo del territorio vigente in quell’area.
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In parole semplici il comune di Azzate chiede che l’intera area venga riqualificata sulla base delle caratteristiche inizialmente previste: un’area ricettiva all’area aperta e un campeggio, nella forma più classica: tende, posteggi per camper ed eventualmente qualche bungalow compatibilmente con le caratteristiche urbanistiche.
L’incontro di ieri, martedì 25 febbraio, durato dal pomeriggio fino a sera, aveva come oggetto un progetto di riqualificazione presentato dal Sette laghi a fine dell’anno scorso. Un progetto che l’amministrazione ha nuovamente contestato perché impostato ancora sul predominante interesse privatistico e individuale delle singole aree come nell’attuale assetto societario.
Per questo il comune ha vagliato l’intero progetto, ritenendolo valido in alcune parti, ma chiedendo una nuova progettazione che sia aderente alle richieste già poste a suo tempo.
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