Samantha Cristoforetti: “Da lassù tutto il pianeta è casa tua”
L'astronauta sta percorrendo l'Italia per raccontare la sua esperienza nello spazio: "Dopo un po' la terra ti diventa molto familiare, ti basta guardare la luce per capire dove sei"
Dopo essere stati nello spazio, a guardare la terra dell’alto in basso, «tutto il pianeta diventa un po’ come il tuo giardino di casa, ti diventa molto familiare e ti basta uno sguardo fuori dalla cupola per capire dove sei». C’è da crederci se a dirlo è Samantha Cristoforetti a dirlo, l’astronauta italiana che è appena tornata dalla sua missione di 200 giorni a bordo della stazione spaziale internazionale e che ora, per raccontarla, sta percorrendo l’Italia a bordo di un Frecciarossa.
«I primi tempi devi guardare il gps per capire dove sei -racconta- ma alla fine acquisti familiarità e ti basta guardare la luce, il colore del cielo, per capire su cosa stai passando». Una sensazione che pian pianino si trasforma e «inizi a sentire che il pianeta ti appartiene in una dimensione globale» e anche se «quando passi sopra l’Italia la l’emozione era forte» alla fine «arrivi a pensare che tutto il pianeta è la tua casa: alla fine la Terra è la nostra astronave».
Ma oltre alla scienza, alle scoperte e agli esperimenti, la grande avventura nello spazio è anche «un’opportunità per farci collaborare in maniera intelligente», spiega l’astronauta. Gli equipaggi che si avvicendano a centinaia di chilometri di distanza dalla terra sono la punta di un iceberg che mostra «strumenti pratici e funzionanti per la collaborazione tra le nazioni». Una collaborazione che funziona «anche quando quaggiù ci sono tensioni tra quegli stessi stati» e che «attraverso le scoperte che si fanno può aiutare a risolvere i conflitti».
Un’esperienza, quella dello spazio, che è «uno sforzo collettivo» ma che è molto facile comunicare: «lo spazio parla da solo con il suo senso di avventura, di scoperta, di sfida che arriva a chiunque». E così «noi che siamo lassù non facciamo altro che raccontare la nostra parte in questa grande avventura di tutta l’umanità».
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