Sindaco: Bianchi, Marsico o un giovane imprenditore
Le grandi manovre del centrodestra, i nomi che circolano, il problema politico delle alleanze

E’ Matteo Bianchi, per ora, il nome in pole position per la candidatura del centrodestra alla poltrona di sindaco di Varese. Il segretario provinciale della Lega Nord, attualmente sindaco di Morazzone, è stato proposto come candidato del partito da Attilio Fontana, Roberto Maroni e Giancarlo Giorgetti. In pratica, dai big del carroccio, che in assenza di un grande nome varesino da spendere puntano sulla carica di peso all’interno del loro movimento.
I BIG
Matteo Bianchi è sembrato ad alcuni una scelta troppo esterna ala città, ma in realtà ha una logica. Primo, la Lega Nord nei sondaggi è nettamente maggioritaria in termini di consensi nella coalizione e ha dunque la necessità di pretendere la poltrona di sindaco per mantenere i rapporti di forza nella coalizione. Ma soprattutto, è il segnale politico che conta. Il carroccio è alla guida di Varese dal 1993 e non può permettersi di cedere il sindaco ora. Gallarate e Busto Arsizio sono vicende locali, Varese ha un peso nazionale per il movimento. Deve vincere e vincere bene, altrimenti Salvini ne avrà un contraccolpo politico.
FRIZIONI
E’ per questo motivo che i big leghisti preferirebbero il segretario provinciale, agli assessori varesini uscenti. Tra questi si contendono il posto l’assessore alla sicurezza Carlo Piatti e l’assessore al commercio Sergio Ghiringhelli. Il primo avrebbe il vantaggio di provenire da una storica famiglia di notati varesini e dunque di strizzare l’0occhio alla borghesia profonda della città, ma Ghiringhelli scalpita e l’occasione di poter diventare il candidato ufficiale sarebbe per lui il coronamento di anni di militanza. La sezione di Varese della Lega ha cercato di far emergere più in fretta possibile il nome di Matteo Bianchi, in sostanza per bruciarlo, evidenziando così una certa frizione tra il cittadino e i vertici.
NOMI
I nomi possibili in casa Lega sono stati tutti scandagliati. Qualcuno ha osservato che si poteva tentare la carta di Giovanni Daverio, il dirigente regionale che canta nel distretto 51 di Roberto Maroni, ma oggi è improbabile. Un altro nome emerso è quello dell’imprenditore Gervasini ma sono gli stessi leghisti in questi giorni a giudicarla poco attraente. Il sindaco Attilio Fontana aveva fatto diversi sondaggi nei mesi scorsi. La sua idea è sempre stata quella di cercare una sintesi tra i partiti e la società civile orientata al centrodestra, come quando minacciò di dimettersi per dare vita a una “giunta dei migliori” con personalità di spicco della Varese borghese. Ebbene, il nome giusto Fontana l’aveva pensato. Una sintesi tra il mondo imprenditoriale, quello delle famiglie varesine più i vista, qualcuno che mettesse insieme le passioni più profonde dei varesini (vedi pallacanestro) ma abbastanza giovane e dinamico. Per ora ha ricevuto un diniego, inoltre le logiche di partito lo escluderebbero, ma la strada verso le elezioni è ancora lunga. Sulla discesa in campo di big infine, poco si muove. Giancarlo Giorgetti viene ritenuto l’uomo leghista con più relazioni a Roma, e perdere la sua “ambasciata” tra i palazzi capitolini non è dunque conveniente. Un altro nome di peso sarebbe Giuseppe Bonomi, che però da anni è lontano da Varese e ha ruoli manageriali in aziende pubbliche.
FORZA ITALIA
Il rebus politico del momento è tuttavia la posizione di Forza Italia. Il partito di Berlusconi ha un nome di bandiera, il consigliere regionale Luca Marsico, avvocato socio di studio di Attilio Fontana. Il profilo è politicamente compatibile con la battaglia da affrontare ma rimane il fatto che la Lega non vuole cedere la poltrona di sindaco ai forzisti, soprattutto oggi che i berlusconiani stanno scontando una forte diminuzione di consensi rispetto al passato. Il regista dei forzisti, Nino Caianiello, ribadisce nelle interviste ala stampa di pensare a tutte le alleanze, anche a quella eretica con il Pd se il candidato sindaco fosse Marantelli. “Non hanno alcuna alternava all’alleanza con noi, è solo un modo per fingere di avere delle carte in mano” osservano in sostanza i leghisti. I maggiorenti del carroccio sono convinti che Forza Italia starà con loro, perchè così accadrà anche a Milano e gli accordi si chiudono a livello regionale. La Lega è convinta che alla fine anche Ncd e la componente ciellina torneranno a casa.
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