L’accoglienza passa dalla scuola
Sono riprese le lezioni al Centro di prima alfabetizzazione, voluto dal Comune di Varese per facilitare l'ingresso in classe degli alunni stranieri che arrivano
Nonostante qualche timore, è ripresa lo scorso mese l’attività del centro di prima alfabetizzazione, voluto da Comune di Varese e Ufficio scolastico.
La campanella, quindi, suona anche per i bimbi stranieri appena arrivati nel nostro paese che devono essere inseriti nelle classi corrispettive. Prima del loro ingresso a scuola, però, si concedono da due settimane a tre mesi di percorso specifico sulla loro conoscenza con la lingua italiana e l’ambientamento in città
Il centro, dallo scorso anno, è ospitato alla scuola primaria Parini. Questa mattina, venerdì 6 novembre, l’assessore comunale Enrico Angelini, accompagnato dalla referente intercultura per l’UST Paola Benetti e dalla dirigente Mara Caenazzo ha fatto visita alla classe e alla maestra Cinzia Milan.
Gli iscritti, di varie nazionalità, dal Marocco all’Ucraina, dalla Cina al Sudamerica, sono 11 per le scuole primarie e 17 per le secondarie di primo grado, «ma il numero varia, in base ai nuovi inserimenti: l’anno scorso siamo arrivati a 45» ha spiegato la dirigente scolastica.
L’assessore ha salutato gli alunni. «Vi svelo un piccolo segreto: più vi impegnerete e più avrete soddisfazioni, più sarete contenti di essere in una comunità che cresce insieme!».
Il centro è unico in tutta la Lombardia: positive le esperienze degli scorsi anni, con una media di 30/40 iscritti (24 il primo anno, 44 due anni fa, 45 l’anno scorso), nelle scuole di Avigno, alla Vidoletti e dall’anno scorso, appunto, alla Parini.
«Il centro – ha precisato l’assessore – garantisce il primo ingresso nella scuola ai bambini appena arrivati a Varese, che si ricongiungono con le famiglie solitamente. Il primo impatto è duro: il centro dà assistenza, insegnando le basi dell’italiano e le principali regole del nostro Paese. Poi si prosegue con l’inserimento nelle varie classi, con un ulteriore servizio di mediazione linguistica e culturale. L’obiettivo è duplice: andare incontro alle esigenze dei bambini e delle famiglie che arrivano in città, e dall’altro lato aiutare i ragazzi italiani o gli altri stranieri già inseriti ad accogliere e accettare i nuovi compagni».
Il centro si rivolge a bambini stranieri neo-arrivati in Italia nella fascia di età 6-14 anni. Il bambino infatti, spesso, fatica ad esprimere e ad utilizzare le proprie conoscenze e competenze a causa delle difficoltà linguistiche, dell’inserimento in un contesto nuovo, con persone nuove, con abitudini e costumi differenti.
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