In bici al T2: Cardano porta a Maroni le 1.200 firme della petizione
Il sindaco facente funzioni Iametti scrive al presidente della Regione per chiedere di realizzare il famoso peduncolo che permetterebbe di raggiungere l'aeroporto in bicicletta
La firma in fondo alla lettera è una, ma è come se fossero 1.200: tante sono state le sottoscrizione raccolte fra novembre e dicembre 2013 con la petizione per chiedere di rendere il T2 di Malpensa accessibile anche in bicicletta. Una volta raccolte, Costantino Iametti – sindaco facente funzioni a Cardano al Campo – ha preso carta e penna e ha scritto al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. L’obiettivo è sollecitare la realizzazione di un "peduncolo di circa 3 chilometri – si legge nella lettera indirizzata anche agli esponenti politici del territorio in Regione e ai sindaci dei comuni limitrofi – a lato del tracciato della strada statale 336 che serve lo scalo aeroportuale da nord costeggiandone il sedime esterno delle piste di decollo». Il progetto era stato presentato a settembre del 2012 ed era nato dalla collaborazione con gli altri enti locali (Gallarate, Casorate Sempione, Somma Lombardo, Vizzola Ticino), con il Parco del Ticino e la sezione cardanese di Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta). L’opera si collocherebbe nel piano della mobilità ciclistica regionale della Lombardia come «strategica per consentire la "ricucitura" dei territori interessati e per fare un decisivo salto qualitativo per ampliare l’offerta dei collegamenti sostenibili fra l’aeroporto, la comunità che ci lavora (circa 20mila addetti) e i comuni limitrofi».
La pista ciclabile infatti potrebbe avere qualche ricaduta anche sul turismo, non solo in occasione dell’imminente Expo nel 2015. «Pensiamo ad esempio ai turisti che atterrano a Malpensa con la bici al seguito – spiega Iametti -. Invece che andare subito verso Milano, potrebbero percorrere in bici la pista ciclabile che passa attraverso i nostri boschi e arrivare comodamente nelle zone degli hotel per fermarsi una notte prima di ripartire per una vanza su due ruote».
«Certo di un suo interessamento – si conclude la lettera – e nella speranza di vedere al più presto realizzata questa importante opera….». Ora la palla passa quindi al presidente Maroni che raccoglie le speranze e le attese non solo dell’amministrazione.
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