Mauro Porcini, il leader che ha il coraggio di sbagliare

Uno dei più importanti designer al mondo ritorna nel suo vecchio liceo scientifico per parlare agli studenti

mauro porcini

Quando la mattina del 6 novembre 2013 Mauro Porcini salì sul palco del World Business Forum di Milano, uno dei più importanti think tank a livello mondiale, lanciò alla affollatissima platea un messaggio molto importante: internet sta liberando chi vuole fare qualcosa per il mondo e non vuole conservare. Questo è quello che sappiamo, mentre non sappiamo dove si sta andando.

Chi lo stava ascoltando in quel momento (oltre duemila persone tra imprenditori, manager e opinion leader) rimaneva colpito dal fatto che lo chief design officer della PepsiCo, quindi uno dei leader carismatici della grande multinazionale americana, ammetteva di non avere una verità in tasca e al tempo stesso di essere pienamente consapevole di trovarsi nel bel mezzo del cambiamento.

Partendo dalla considerazione che non si può fare innovazione se il nostro Know how non comunica con gli altri, Porcini smontò pezzo a pezzo i componenti del vecchio sistema. Non esiste più un consumatore target perché nel momento in cui si cerca di categorizzare le persone tutto si sovrappone e di conseguenza non è più sufficiente investire e innovare su una singola dimensione. Ciò che invece bisogna fare è focalizzarsi sull’esperienza che viene generata nelle persone, da non considerare più solo come semplici consumatori.

Tutto intorno a noi comunica qualcosa e questo qualcosa è nella maggior parte dei casi condiviso. È per questo che non bisogna parlare più alle persone ma con le persone e archiviare concetti come la “customer satisfaction” (la soddisfazione del cliente) per affermare invece “l’amore per il cliente”, attorno al quale bisogna creare sorpresa. Tutto questo processo non è semplice tanto è vero che per usare le parole di Porcini «Il brand moment lotta per la condivisione delle menti e pochi ci riescono». Tra quelli che ci sono riusciti ci sono sicuramente Steve Jobs e il nostro Adriano Olivetti.

Porcini alla fine del suo intervento lanciò un messaggio ancora più importante del primo: «Il cancro delle aziende di oggi è la paura di fare sbagli. Bisogna invece costruire una cultura che celebri anche gli errori».

Questa mattina, giovedì 19 novembre 2015, Mauro Porcini parlerà agli studenti del liceo scientifico Galileo Ferraris di Varese dove un tempo fu studente. Chissà se i suoi ex professori oggi sarebbero disponibili a celebrare anche la cultura dell’errore.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 19 Novembre 2015
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