Avt si è rivolta al giudice per gli affitti delle fermate dei bus
Dalla società comunale parte un'azione giudiziale contro il Cpti. I pullman usano le paline ma il canone da anni è bloccato e non è chiaro chi debba pagare
Contenzioso in tribunale tra Avt e il consorzio dei bus Cpti. I primi vogliono i soldi delle paline, ovvero le fermate dei pullman, che sono di loro proprietà, ma vengono utilizzate per il trasporto pubblico. Per capire bene, bisogna fare un passo indietro. Non tutti si ricordano che cosa faccia, oggi, la società comunale Avt, che un tempo gestiva i bus di Varese. E’ una società a carattere pubblico comunale, che organizza più che altro i parcheggi della città e il trasporto delle persone in difficoltà. Sul groppone si ritrova anche la funicolare di Varese, che perde soldi a getto continuo. Nonostante questo, la società produce denaro, ed è anche in ragione di ciò che il comune, sabato scorso, ha deciso di prenderne le riserve a bilancio per colmare le casse comunali.
Il presidente di Avt è Maurizio Marino, del Pdl. L’operazione politica del consiglio comunale toglie risorse alla società, che ha deciso, a sua volta, di recuperare dei soldi con una azione dal giudice. Il risultato è chiaro: Avt vorrebbe infatti che il consorzio Cpti, a cui è stata affidata dal comune la gestione dei bus, pagasse per l’utilizzo delle paline, dove viene affisso l’orario delle corse.
CONTENZIOSO
Le fermate del bus sono rimaste di proprietà di Avt e non del consorzio privato che gestisce il servizio in concessione, ma dal 2005 nessuno ne paga più l’usufrutto. In passato la questione era entrata nel calderone della gestione di Sila, chiusa con una serie di contenziosi contrapposti. L’affitto sembra non sia stato pagato da allora. L’Avt, secondo indiscrezioni, chiederebbe al Cpti una cifra che si aggirera intorno ai 400mila euro. Il presidente Marino era venerdì scorso, in tribunale, per l’azione giudiziaria ma non è escluso che si vada a una mediazione.
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