Sarà Umberto Bossi a sfidare Salvini per la segreteria

E' terminata la raccolta firme per le candidature. Un giovane contro il vecchio leone, le due anime del carroccio si sfideranno il 7 dicembre

La corsa alla segreteria federale della Lega Nord si riduce a due nomi, il maroniano Matteo Salvini e Umberto Bossi; gli unici due, su 5 candidati, che hanno superato il tetto delle mille firme. La competizione preliminare tra i militanti si è conclusa oggi alle 12. La Lega Nord ha emesso un comunicato ufficiale, in cui la commissione elettorale del congresso afferma che una mozione ha raccolto il 40% delle firme. Secondo dati ufficiosi Salvini è attestato sulle 3mila preferenze espresse, Bossi invece poco più di mille. Salvini tuttavia, secondo quanto sottolineato da più parti anche nei giorni scorsi, non ha il 50% del partito, e dunque per governare la Lega deve allargare la sua area di consenso anche alle altre componenti che avevano sostenuto ipotesi alternative come l’avvocato emiliano Manes Bernardini, il deputato bergamasco Giacomo Stucchi, o il consigliere comunale di Vizzola Ticino Roberto Stefanazzi.

IL CONGRESSO DI VARESE BLOCCATO

Lo scontro tra Bossi e Salvini avverrà il 7 dicembre prossimo, dovrebbero essere 30mila i votanti. Potranno votare i militanti (nella Lega vi sono due tessere, quella dei soci ordinari, e quella dei soci militanti) che però abbiamo almeno un anno di militanza. Le due opzioni hanno un loro fascino: la vecchia Lega contro la nuova Lega. Uno scontro generazionale e ideale, o almeno così potrebbe sembrare a prima vista, ma in realtà la frammentazione del movimento oggi è più complessa. Flavio Tosi, astro nascente leghista, si è ritirato dal congresso, per favorire l’unità del partito, ma il suo profilo amministrativo è ormai talmente popolare, dentro e fuori il veneto, che non è chiaro quale sarà il suo futuro politico.
Vi sono poi personalità sempre sulla breccia, come quella di Roberto Calderoli, che ha il pregio di essere sempre a galla, quale che sia il vincitore dei congressi. Oppure, Giancarlo Giorgetti, elemento di coesione della militanza in molte occasioni. Sul territorio varesotto ha un certo peso, ad esempio, Terra Insubre, gruppo culturale che ha sostenuto con vigore Roberto Maroni e che ha posto un problema sulla segreteria di Salvini, riuscendo a far slittare il congresso nella sezione di Varese e mettendo in imbarazzo lo stesso Maroni. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2013
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