Il “buco” in Amsc scoperto durante le verifiche per la vendita ad Agesp

Sindaco e cda di Amsc si sono presentati in conferenza stampa per spiegare i diversi passaggi. I controlli sono stati aggirati con dolo o sono stati carenti?

La scoperta dell’ammanco milionario in Amsc Commerciale Gas partì nella fase di vendita della società, quando l’Amsc (la “casa madre” a cui è collegata Commerciale Gas) e la società acquirente che comprende Agesp di Busto Arsizio si confrontarono – poco meno di un mese fa – per completare il passaggio di proprietà. Il presidente Amsc Sergio Praderio, il vicepresidente Marco Montemartini, il sindaco di Gallarate (Comune socio di maggioranza) Edoardo Guenzani e l’assessore alle partecipate Alberto Lovazzano si sono presentati oggi in conferenza stampa per «dare dei chiarimenti» dopo la comparsa sulla stampa della corrispondenza tra Agesp e Amsc: «Il contradditorio – dice Praderio – è previsto normalmente tra società: il passaggio di proprietà è avvenuto il 6 settembre, per un valore di 12 milioni di euro, il contratto prevedeva possibilità di 45 giorni per redigere bilancio al 31-7-2013». Entro il 21 ottobre doveva arrivare dall’acquirente il documento che sanciva il valore di cassa della società, per i 7 mesi tra gennaio e luglio. Ed è da qui – dal confronto tra la società di revisione incaricata dagli acquirenti e la sede Amsc – che si arriva ad individuare il furto: «A noi non tornava il saldo clienti che risultava inferiore: abbiamo iniziato controlli già noi, quando è arrivato il bilancio (dalla cordata guidata da Agesp, ndr) il 20 ottobre abbiamo iniziato verifiche approfondite». Il tutto non viene comunicato all’esterno: «Quando sono andato in consiglio comunale (il 5 novembre, ndr) la questione era ancora in fase di verifica da parte nostra, per quello non è stato detto. Il dipendente si è dimesso giovedì 7, giovedì pomeriggio abbiamo fatto la denuncia. Non c’è nulla da nascondere: inizialmente i chiarimenti al cassiere erano stati chiesti non pensando ad una frode, ma per far spiegare eventuali errori». E ancora Praderio dice: «L’approfondimento l’abbiamo fatto noi e la denuncia l’abbiamo fatta noi. Come altre anomalie che abbiamo scoperto in due anni e che abbiamo segnalato a chi di dovere».

I CONTROLLI INTERNI
Ma com’è possibile che Mauro Alessi abbia potuto sottrarre soldi per mesi? «I controlli ci sono, possono essere stati aggirati da chi conosce i meccanismi oppure perché i controlli sono carenti», dice Praderio. Da un lato, il presidente di Amsc fa notare che «Alessi aveva lavorato appena assunto nei sistemi formativi, per due anni» e che quindi conosceva i database (e che i database siano stati taroccati, è stato segnalato anche dalla Procura). Quando ad eventuali carenze, «se dovessero emergere gravi negligenze o responsabilità, prenderemo tutti i provvedimenti necessari».

IL VALORE DELLA VENDITA DI COMMERCIALE GAS
Altro punto che ha generato dubbi: la scoperta del furto mette a rischio la vendita? La vendita in sé no, ma il valore potrebbe essere modificato in parte. «La vendita della Commerciale Gas non è a rischio» dice il vicepresidente Marco Montemartini. «I valori sono cristallizzati al 6 novembre (12 milioni, ndr), il contradditorio è solo sulla parte variabile», quella cioè legata ai 7 mesi del 2013, fino al 31 luglio. Amsc aveva valutato che valessero 1,2 milioni (da cui l’incasso complessivo che il Comune si aspetta, 13,2milioni), ora quella cifra potrebbe essere rivista alla luce del fatto che in cassa la Commerciale Gas dovrebbe avere anche la cifra sottratta da Alessi in modo fraudolento, valutata in 1.127.000 euro. Alessi aveva con sè 723mila euro, oltre ai lingotti d’argento: valori che secondo i vertici di Amsc dovrebbero rientrare in cassa a Commerciale Gas, visto l’arresto avvenuto in flagranza di reato, a Roma.

DIMISSIONI?
La ricostruzione della vicenda – come si è arrivati a scoprire il “buco” – è stata difficoltosa, almeno fino alla conferenza stampa convocata solo oggi a fronte degli elementi emersi sulla stampa. Nei giorni scorsi il PdL e Quintino Magarò hanno chiesto le dimissioni di Praderio e dello stesso sindaco Guenzani, che ribadisce l’operato corretto: «Nessuno ha voluto nascondere niente a nessuno, sono sempre state date comunicazioni corrette e quanto qualcuno sospetta si voglia tenere nascosto, è una verifica legata alla vendita», quella appunto tra Amsc e Agesp. «Come socio di maggioranza, non ho riscontrato nessun danno, non ho motivo di chiedere dimissioni, anche alla luce dell’opera di risanamento svolta in questi due anni. Un’azione molto intensa del cda : si è riscontrato che la struttura aveva spazi di miglioramento, ha dato buoni risultati e un ottimo risultato economico sulla vendita dell’Amsc Commerciale Gas». Cda e sindaco hanno anche comunicato che, per rispetto al lavoro della magistratura e anche per rispetto alle persone coinvolte, non saranno fatte altre dichiarazioni.

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Pubblicato il 15 Novembre 2013
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