Per proteggere il lago di Varese i comuni ripartono dalla fognatura
I sindaci di 11 comuni hanno sottoscritto la nuova convenzione dell’”Associazione dei comuni rivieraschi” con l’obiettivo di assumere un ruolo primario nelle scelte politiche e amministrative necessarie alla salvaguardia lacustre

I comuni del lago di Varese ripartono dalla via del pragmatismo: Bodio Lomnago, Azzate, Bardello, Biandronno, Buguggiate, Cazzago Brabbia, Galliate Lombardo, Gavirate, Inarzo e i due nuovi arrivati Varese e Daverio hanno sottoscritto la nuova convenzione dell’”Associazione dei comuni rivieraschi” con l’obiettivo di assumere un ruolo primario nelle scelte politiche e amministrative necessarie alla salvaguardia del Lago di Varese.
L’inquinamento e il sistema complesso che determinano le pessime condizioni in cui versa il lago hanno spinto i comuni a ridare slancio all’associazione che già nel 2011 si era posta l’obiettivo di cambiare il corso delle cose. La novità, a detta dei sindaci, è che questa volta gli obiettivi saranno decisamente più concreti, con lo stesso orizzonte di guarire le acque del lago ma determinati a raggiungerlo per passi più brevi ma incisivi.
In questo quadro, la priorità guarda sottoterra: agli impianti fognari dei comuni, ritenuti essere una delle carenze infrastrutturali che più determinano i problemi dell’inquinamento lacustre. La riorganizzazione degli scarichi fognari, finalizzata a una completa separazione delle reti e una loro manutenzione generalizzata, mira a minimizzare l’impatto delle immissioni in ambiente. E su questo i sindaci sono determinati a stabilire un cronoprogramma con gli enti coinvolti per affrontare il problema.
Si tratta naturalmente di uno sforzo immane per le casse spesso vuote dei comuni. Per questo l’associazione punta tutto sulla collaborazione dell’ufficio d’Ambito provinciale e la società Alfa, da poco creata per la gestione completa del ciclo delle acque. Con questa nuova convenzione i comuni nel loro insieme puntano a pesare politicamente molto di più di quanto accade muovendosi per conto proprio di fronte a enti come la Regione Lombardia, la Provincia di Varese e l’Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.).
In questo quadro gli obiettivi verso i quali i sindaci hanno rinnovato il loro impegno comune sono anche la realizzazione di un percorso di ricerca, valutazione e attuazione per il risanamento del corpo idrico del Lago di Varese finalizzato al raggiungimento dei parametri previsti dalla Direttiva Acque ma anche l’impegno per una progettualità che miri a valorizzare il bacino anche sotto altri aspetti.
Ad esempio con l’individuazione di un Sistema fruitivo integrato del Lago di Varese costituito da infrastrutture (pista ciclopedonale, trasporto pubblico, sistema dei parcheggi, aree attrezzate, strutture sportive e ricreative, ecc.), beni culturali, ambientali e attrazioni turistiche con attività che ne valorizzino l’uso e la valenza economica come sistema di riferimento per l’area vasta e per il settore turistico.
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