Dieci anni fa la strage di Nassiriya. Marsico: “Eroi da ricordare”

Le parole del consigliere regionale in occasione del decimo anniversario dell'attentato

«Il sacrificio di diciannove nostri concittadini fra cui dodici Carabinieri, cinque Militari e due civili di cui oggi ricorre il decimo anniversario resta, oggi come allora, nella memoria di tutti noi come esempio supremo degli alti valori della Patria, senso dello Stato e dell’aiuto verso popolazioni in difficoltà: a loro rendiamo onore. Il ricordo corre, in questa giornata simbolica, alle famiglie di quei valorosi eroi così come un pensiero va nei confronti di chi, pur ferito, è sopravvissuto a quell’attentato sanguinario. Il loro esempio ci deve sempre accompagnare come stella polare nell’agire quotidiano nell’interesse dei cittadini». Queste le parole di Luca Marsico, consigliere regionale del Popolo della Libertà-Forza Italia e Presidente della Commissione Ambiente e Protezione Civile nel giorno del ricordo del decimo anniversario della strage di Nassiriya. Sono circa 6000 i militari italiani tuttora impegnati, sotto le insegne dell’Onu, della Nato o dell’Unione Europea, in varie parti del mondo dall’Europa al’Asia, passando dal Medio Oriente e l’Africa, con compiti di polizia, sicurezza, logistica, supporto e coordinamento delle forze di polizia locali, lotta alla pirateria e mantenimento della pace e supporto alla difesa e ricostruzione. «Esprimo, inoltre, un particolare sentimento di gratitudine verso le nostre truppe tuttora impegnate in missioni all’estero con il delicato compito di supporto e mantenimento della pace: la vostra opera rappresenta un orgoglio per l’Italia e per la Lombardia. Fra i nostri miliari all’estero l’auspicio è che, per due di loro, i Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, si riesca ad addivenire al più presto ad una soluzione diplomatica nel pieno rispetto delle norme di diritto internazionale, che possa consentire ai nostri connazionali di tornare in Italia e ricongiungersi ai loro familiari: l’appello che lancio, in questa circostanza, – conclude Marsico – è di non lasciare nulla di intentato per una soluzione positiva della vicenda ad ormai quasi due anni dal loro arresto».  

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Pubblicato il 12 Novembre 2013
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