“Il Newton doveva essere valorizzato e non smantellato”

Patrizia Broggi, tecnico di laboratorio da oltre 35 anni al Newton, racconta con amarezza il lento declino di un istituto che haformato negli anni professionalità fondamentali per il territorio

La protesta del Newton

Pubblichiamo le riflessioni di un tecnico di laboratorio da anni impegnato al Newton. Dopo l’incontro di ieri , il Presidente della Provincia Vincenzi ha convocato per mercoledì prossimo 17 febbraio alle 11, il dirigente scolastico per un primo confronto a cui potrebbe seguire in seguito un incontro con la componente studentesca.

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La protesta degli studenti dell’istituto Newton 4 di 11

Buon giorno.

Mi chiamo Patrizia Broggi, e lavoro come assistente tecnico nel Laboratorio di Fisica dell’Istituto Newton di Varese. Dopo la manifestazione del 10 febbraio davanti a Villa Recalcati, dove oltre agli studenti erano presenti anche docenti e personale ATA, eccomi a scrivere in prima persona.

Parto da ciò che leggo: una dichiarazione dell’attuale presidente della Provincia Signor Vincenzi in cui si racconta bene la storia dell’Einaudi, che nessuno nega; ma la nostra?

Ve la racconto io. Lavoro in questo istituto dal 1981, e precedentemente l’ho frequentato come studentessa. Ne ho seguito quindi le vicende, da quando ITIS e IPSIA erano due scuole separate, a quando sono state unite in un ISIS, a quando è stata eseguita quella che ci dissero essere la prima parte di una totale ristrutturazione, con il rifacimento dei tetti, la posa dei pannelli solari, la ristrutturazione degli uffici, tutti lavori eseguiti.

La seconda parte, che doveva comprendere anche una grande Aula Magna con vista Alpi e Lago di Varese, mai realizzata, iniziò durante la dirigenza del preside Carcano con la cessione degli spazi. Dapprima la nostra aula conferenza, chiamata Roncoroni, per la quale erano stati anche naturalmente spesi dei soldi; poi tutto un piano, dove si trovava anche la biblioteca dell’ISIS, i cui libri sono ora ammassati nella casa dell’ex custode.

Ciò che ci era stato detto, intendo agli studenti e al personale, era che le aule sarebbero state restituite dopo che l’Einaudi fosse stato sistemato! In seguito fu ceduto il piano interrato, dove si trovavano i laboratori tecnologici dell’ISIS, con annesse le rispettive aule.

Voglio di nuovo ricordare che l’ISIS Newton è una scuola tecnica e professionale. Le promesse di nuove sistemazioni idonee sono rimaste tali, tranne che per il laboratorio tecnologico meccanico che è stato inglobato in quello dell’ex IPSIA, con annessa una grande aula dove si trovava la Filatura (corso tessile ora sistema moda), i cui macchinari sono stati totalmente eliminati. Il resto del materiale è stato accatastato in tutti gli spazi possibili, e chiunque può venire a vederli.

Naturalmente tutti gli studenti che occupavano le aule del piano citato prima, e quelli dei laboratori tecnologici, hanno dovuto essere collocati da altre parti per fare lezione. Sono state costituite, con delle tramezze che spesso non arrivano al soffitto, aule che dovevano essere provvisorie, e il resto degli studenti, ad esempio quelli del triennio che talvolta sono in classi poco numerose, fanno lezione in aulette chiamate R, P, U, e così via, ricavate da ex uffici, o addirittura all’interno di officine, come quella di macchine utensili, in cui lateralmente ai torni si trovano i banchi.

Già allora in molti ci chiedevamo dove fosse quel bel “progetto” iniziale, e perché si buttasse letteralmente via il patrimonio di conoscenze tecniche scientifiche dell’Istituto per farne aule! Forse, ed è un forse ironico, nel frattempo il progetto era cambiato. Così due anni fa, sotto la dirigenza Vaj, ecco il colpo finale, il Laboratorio di Fisica e di Chimica dovevano andarsene dall’edificio B. Ci hanno chiamato, richiamato, abbiamo visto dei disegni, abbiamo discusso talvolta animatamente con l’architetto Panosetti allora alla Provincia, arrivando a un compromesso “decente”. Poi il tutto si è fermato per un nuovo anno scolastico, ma in ogni caso quel “progetto” era molto diverso da quello che ora viene proposto e contro il quale ieri si è manifestato. Collocazioni diverse, spazi diversi.

Faccio inoltre presente che sul piano che dovrebbe passare totalmente all’Einaudi c’è anche una grande aula, e un’infermeria, che ha questo nome tanto per averlo, in quanto già con le prime “ristrutturazioni” non è stato possibile individuare uno spazio più adatto. Ed ora dove la faremo? In uno sgabuzzino?  E il Newton continuerà a dover andare presso una scuola media per fare il collegio docenti, o a fare a turni la riunione dei rappresentanti delle classi, dato che non c’è nemmeno un’aula Magna grande a sufficienza per accoglierli?

Ieri la signora Martina Cao ha dichiarato  “Da parte nostra c’è tutta la disponibilità ad ascoltare i ragazzi sulla questione dei laboratori e ad apportare eventuali migliorie qualora la scuola le segnalasse” cosa significa “qualora la scuola le segnalasse”? Mi chiedo chi legga le comunicazioni fatte dalla scuola, la prima delle quali letta da tutti noi a dicembre, dopo che il dirigente scolastico aveva raccolto le nostre osservazioni, e le successive fatte da noi personalmente, di cui l’ultima in data 27 gennaio 2016. Quindi la scuola ha fatto le segnalazioni, eccome!!!

Leggo stupita ciò che il presidente Vincenzi dichiara “Un nuovo laboratorio di Fisica verrà realizzato nell’edificio che attualmente è destinato ai laboratori e avrà una superficie pari o addirittura superiore a quello vecchio.”…  Mi chiedo se da ieri a oggi abbiano di nuovo cambiato il progetto!!! Perché il disegno del laboratorio proposto è qui di fianco a me, come vorrei farvelo vedere! Chiarisco inoltre al presidente che l’edificio in questione NON è destinato ai laboratori quali quello di Fisica ma a delle officine, con soffitti alti, riscaldamento ad aria, eccetera. Lo invito a venire qui, gli farò volentieri da guida.

Per concludere, la cosa che più mi piacerebbe è che ci fosse chiarezza da parte di tutti. Se voi, dirigenti della provincia e della scuola, soprattutto i dirigenti precedenti perché sempre di loro si parla, ci faceste vedere, come abbiamo più volte chiesto, su cosa vi eravate o vi siete accordati, smetteremmo di illuderci che la scuola sia prima di tutto una istituzione per gli studenti. E se non altro personalmente potrei mettermi il cuore in pace e tornare a dormire senza pensare continuamente a quello che è stato fatto e si sta facendo a questa scuola che sul territorio è sempre stata fornitrice di figure professionali e tecniche preparate, una scuola che anziché essere smantellata avrebbe meritato di essere valorizzata non solo sulla carta, ricordo che l’ISIS è polo per la Meccanica, ma con l’acquisto di macchinari moderni, attrezzature all’avanguardia, corsi ad alto livello per studenti e personale. Perché il problema non sono i due laboratori, fisica e chimica, di cui si continua a parlare come se fossero un bel capro espiatorio. Il problema è il destino di questa scuola! 

LORO sono gli utenti della scuola. O forse ce lo siamo davvero dimenticati?

Patrizia Broggi, assistente tecnico Laboratorio di Fisica, Newton Varese

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 11 Febbraio 2016
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