Agenda Digitale: la vera sfida del Paese!
Se ne parla venerdì 26 febbraio, alle 20.45, al Faberlab di Tradate con Davide Galli, gli onorevoli Paolo Coppola e Maria Chiara Gadda e il sindaco di Brebbia Domenico Gioia
Sfruttare il potenziale sociale ed economico delle ICT (Information and Communication Technologies), soprattutto di Internet, per favorire innovazione, crescita economica, competitività e creare nuovi posti di lavoro. L’Agenda Digitale italiana è la versione dell’Agenda Digitale Europea, una delle sette strategie promosse dall’UE per raggiungere i traguardi di crescita economica sostenibile programmati per il 2020. Obiettivi la cui realizzazione è nelle mani dell’AgID, l’Agenzia per l’Italia digitale, “il braccio armato – aveva detto il suo direttore Antonio Samaritani – contro i mali analogici dell’Italia”.
E di Agenda Digitale, “la vera sfida del Paese”, se ne parlerà in prima battuta venerdì 26 febbraio, alle ore 20.45 al Faberlab di Tradate (il braccio armato per la digitalizzazione in provincia di Varese), con Davide Galli (Presidente Confartigianato Imprese Varese), l’onorevole Paolo Coppola (Presidente del Tavolo permanente per l’innovazione e l’Agenda digitale del Governo), Domenico Gioia (sindaco di Brebbia) e l’onorevole Maria Chiara Gadda (membro dell’Intergruppo Innovazione del Governo). Perché alla diffusione della cultura digitale e all’uso delle nuove tecnologie sono interessati imprenditori e cittadini. Fra gli obiettivi in agenda, ce n’è uno sul quale lavorare da subito: dimezzare la percentuale di cittadini europei che non hanno mai usato Internet, oggi siamo al 30%.
Ed è proprio Coppola a sottolineare quanto “nella storia dell’uomo non sia mai stato così semplice accedere a una mole così smisurata di conoscenza. La tecnologia offre infinite opportunità, ma necessita di un cambio culturale ed è questo il maggiore ostacolo che attualmente dobbiamo superare. Finalmente l’Italia ha un Governo che crede e investe nel digitale, perché è consapevole che il futuro passa da lì.”
Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, sa bene quanto la comunicazione a distanza – l’invio di file da un capo all’altro del mondo, per esempio – facciano la differenza. L’impatto dell’Agenda Digitale sulle imprese è inevitabile: “In Europa, per quanto riguarda la tecnologia digitale nelle imprese, occupiamo il 22esimo posto su 28 Paesi e lo stesso accade per l’uso della fatturazione elettronica (penultimo posto) e l’e-commerce (ultimo posto). In fatto di connettività occupiamo il 27esimo posto su 28: per il nostro sistema, dare immediata operatività all’Agenda Digitale è una necessità”.
Ma il programma dell’Agenda Digitale incide direttamente anche su Regioni e Comuni. “L’Agenda digitale – afferma il sindaco di Brebbia – non deve essere percepita solo come un obbligo per le PA locali ma, viceversa, come una grande opportunità di innovazione dell’intero sistema pubblico. E’ un passaggio cruciale per i Comuni, sia per quanto riguarda l’adozione di modelli di acquisto omogenei che di progettualità tecnico-organizzative in grado di ridisegnare ed ottimizzare i servizi per i cittadini e per le imprese”.
Gli fa eco l’onorevole Gadda: “Il nostro Paese chiede di essere semplificato e reso efficiente: l’Agenda Digitale può dare un fondamentale contributo per dare corpo al cambiamento che serve all’Italia. In un mondo che corre veloce, è urgente colmare il ritardo su diversi obiettivi legati all’innovazione che potrebbero rendere più dinamica e competitiva la nostra economia. A partire dal cuore del nostro sistema produttivo, le piccole e medie aziende, che ancora oggi utilizza troppo poco internet per promuovere i propri prodotti”.
Non è un caso, quindi, che l’incontro di venerdì si tenga al Farberlab, l’officina digitale di Confartigianato Imprese Varese. Qui i fini dell’Agenda Digitale sono ben chiari da tempo, perché sull’alfabetizzazione e sullo sviluppo delle competenze digitali indispensabili per la crescita delle imprese si lavora in modo continuativo. Agenda Digitale significa, per le aziende, migliorare nella relazione con i clienti, razionalizzare i costi, ottimizzare l’organizzazione interna e le risorse umane, essere ancor più protagoniste dei programmi di sviluppo del territorio nel quale operano. E per i cittadini, invece, digitalizzarsi significa sciogliere quei nodi che, ancora oggi, rendono la vita troppo burocratizzata e togliere di mezzo alcuni dei tanti sportelli che rendono difficile la relazione con la PA.
Ricordiamo che la piena attuazione dell’Agenda Digitale, nei prossimi otto anni, potrebbe aumentare il PIL europeo del 5%, l’equivalente di 1.500 € a persona. Nel lungo periodo, questo porterà ad un incremento di 3,8 milioni di nuovi posti di lavoro in tutti i settori dell’economia.
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