Gli occhiali del futuro sono già made in Varese

Il distretto dell'occhialeria è il secondo in Italia: 33 aziende, 1.000 addetti e un fatturato complessivo di oltre 200 milioni di euro. Cristiano Milone (Mirage spa): «Li pensiamo e li facciamo qui, dal primo all'ultimo pezzo»

Quello di Varese è il secondo distretto in Italia dell’occhialeria: 33 aziende, che danno lavoro a 1.000 persone, e oltre 200 milioni di euro di fatturato. Una produzione storica del territorio a cui la Camera di Commercio di Varese, in collaborazione con Anfao (Associazione nazionale articoli ottici) e Certottica (Istituto italiano per la certificazione dei prodotti ottici), ha dedicato una puntatadei “Venti dell’innovazione”.
«Siamo qui – ha detto Luigino Boito, direttore generale di Certottica – perché questo è un distretto importante soprattutto per il mondo dell’accessorio, della moda e della montatura in plastica». E se è vero che tra Padova e Treviso ci sono i quattro big del settore, ovvero Luxottica, Safilo, Marcolin e De Rigo, Varese è pur sempre «un distretto compiuto per l’occhialeria, perché qui è rappresentata tutta la filiera» ha sottolineato Astrid Galimberti, direttore generale Anfao. (foto, da sinistra: Cristiano Milone e Francesco Conti)
Giuseppe Da Cortà, coordinatore della commissione allergeni dell’Anfao, ha ricordato che tra i problemi legati a questa produzione c’è l’uso della chimica, in particolare del Nichel che sarebbe responsabile di dermatiti per il 20 % della popolazione europea.  «È incredibile ma quando si pensa agli occhiali – ha aggiunto Michele Checchin del centro Reach del Veneto – a nessuno viene in mente la chimica, eppure è così».
C’è comunque un regolamento europeo che disciplina questo aspetto e indica percorsi precisi a cui le imprese italiane si sono da tempo adeguate. Infatti, l’Italia è tra i paesi dove la ricerca in questo senso è più avanzata, come ha spiegato Graziano Marusi, coordinatore della commissione tecnica dell’Anfao. Spesso però non basta, perché quando si vuole vendere nei mercati emergenti ci si scontra con barriere e norme molto complicate.
L’export è una voce molto importante di questo settore. Ci sono aziende, come la Mirage spa di Venegono Inferiore, che destinano all’estero quasi tutta la produzione. «Noi esportiamo in tutto il mondo – ha spiegato Cristiano Milone, patron della Mirage – mentre in Italia abbiamo un solo cliente. Il nostro è puro made in Italy perché pensiamo e produciamo tutto qui: dal design ai materiali che usiamo». In provincia di Varese, come si diceva, c’è una filiera compiuta e questo è un fattore vincente per il continuo sviluppo delle imprese del distretto. Ad esempio, quando si parla di chimica e dei suoi effetti in questa produzione, si deve parlare anche della ricerca di nuovi materiali ecosostenibili. A Castiglione Olona, dove si è sviluppato il distretto dell’occhialeria varesina, da oltre un secolo e mezzo esiste la Mazzucchelli spa, azienda che ha sviluppato e brevettato materiali molto innovativi tra cui la bioplastica M49, che alla Mirage usano già soprattutto per la produzione destinata agli Usa.
Francesco Conti 36 anni fa fondò la Centro Style spa a Vedano Olona: 120 addetti, 5 linee di prodotti, una filiale nel Regno Unito, un ufficio di rappresentanza in Spagna, oltre alla rete di 40 distributori esteri per servire esclusivamente negozi e catene di ottica in oltre 80 paesi nel mondo. Per lui produrre all’estero non è un problema purché si continui a pensare anche in Italia. «Bisogna fare quello richiede il mercato – ha concluso Conti-. Il futuro assomiglierà sempre di più a quello che facciamo». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Ottobre 2013
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