I tigli dei Caduti saranno tagliati

Da mesi (o da anni) si parla del destino degli alberi sulla via XXII marzo. Il Comitato rilancia raccolte firme, il sindaco ribadisce: "Progetto già approvato"

samarate san macario alberi tigli

A Samarate da mesi si discute del destino dei tigli di via XXII Marzo, che accompagnano dal centro della frazione San Macario al cimitero del rione. Una raccolta firme lanciata dal locale Comitato l’estate scorsa (quando si aprì la prima fase del cantiere), ora una seconda mobilitazione sul web, con la “classica” raccolta firme digitale sulla piattaforma change.org

Venerdì il Comitato che sostiene la lotta – guidato dall’instancabile Emanuela Signorini – ha tenuto un’affollata assemblea, opponendo ancora una volta le proprie ragioni al progetto già definito, in particolare sullo stato di salute dei tigli: sono state mostrate le immagini degli alberi, per contestare la presenza di radici superficiali.

A distanza di due giorni, la doccia fredda arriva dal sindaco Leonardo Tarantino, che rimane fedele al percorso tracciato da tempo: «Onestamente credo che la nostra posizione sia chiara e il percorso sia stato trasparente» dice il sindaco. «La decisione è stata presa due volte, da due amministrazioni diverse. Abbiamo riesaminato il progetto già a ottobre, valutando diversi elementi. Anche dal Comitato non mi pare emergano elementi nuovi che mettano in discussione: si dice che non ci sono radici superficiali, ma non è vero. Abbiamo portato le foto anche in commissione, già a ottobre».

Via libera dunque? Per l’amministrazione sì, anche se manca ancora una risposta sulla dichiarazione di “monumentalità” degli alberi, che rimetterebbe in discussione il progetto. Che comunque è pronto e nel cassetto, da tirare fuori per avviare il cantiere quando ce ne fosse possibilità: «è già stato approvato, deliberato e appaltato».

In questi mesi molte sono state le prese di posizione e le discussioni sul destino dei tigli (vedi qui), di certo il dibattito e la mobilitazione non si fermeranno.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 08 Marzo 2016
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