Un mese alla Coppa del Mondo: le previsioni sull’accoglienza
Il comitato organizzatore varesino calcola l'arrivo di un migliaio tra atleti, tecnici e staff. Lo scorso anno per la Coppa ci furono 10mila pernottamenti
Mancano due mesi esatti alla tappa di Coppa del Mondo di canottaggio che per il secondo anno consecutivo farà tappa alla Schiranna. Il completamento di un percorso che nel corso delle ultime stagioni ha portato sul lago di Varese il meglio del remo internazionale a tutti i livelli (giovanili, master e appunto, atleti di categoria assoluta) e che quest’anno proporrà regate importantissime, visto che precedono di pochi mesi le Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Il Comitato organizzatore locale – che comprende al proprio interno anche gli Enti territoriali – è naturalmente già da tempo al lavoro per rispettare gli standard imposti dalla federazione internazionale e sta per accogliere una delegazione di ispettori della FISA il cui arrivo è previsto per giovedì 17 marzo. Al vaglio in particolare le strutture e i coordinamenti relativi alle trasmissioni televisive, perché la Coppa non sarà trasmessa solo dalla Rai ma verrà proposta sui circuiti internazionali.
Questa è dunque una tappa importante in chiave organizzativa, ma nel frattempo il Comitato è impegnato anche sugli altri fronti. In particolare quello economico, visto che l’arrivo a Varese di migliaia di persone rappresenta anche un indotto tutt’altro che trascurabile per la Città Giardino e i suoi abitanti. Nel 2015 alla Schiranna si disputò la seconda tappa di Coppa del Mondo, a metà giugno, e l’accoglienza contò su quasi 10mila pernottamenti (9.832 per la precisione) ripartiti su 14 strutture. Allora furono impegnate 51 nazionali e 331 singoli equipaggi, che richiedettero l’uso di 11 navette (tra hotel e campo di regata) e 8 pullman per il servizio da e per aeroporti e stazioni. 4mila i pasti consumati nell’area della Schiranna.
Partendo da questi numeri gli organizzatori stanno provando a tracciare la fisionomia dell’appuntamento di metà aprile, quando molte nazioni saranno a Varese per svolgere un test di primo piano in chiave qualificazione olimpica, con le acque di Lucerna – terza e ultima tappa di Coppa – a fare da giudice ultimo in vista di Rio.
I tifosi sulle tribune in zona arrivoI paragoni possono essere quelli con la regata di Belgrado 2012 o Bled 2015, ovvero quella equivalente a Varese nell’anno olimpico di Londra o quella che aprì la Coppa 12 mesi fa. Nella capitale serba arrivarono 43 nazioni e 662 vogatori, a Bled invece furono presenti 34 squadre e 408 canottieri. Ma a Belgrado ci furono anche le qualificazioni paralimpiche che quest’anno saranno sì organizzate sul nostro territorio, ma a Gavirate tra il 21 e il 24 aprile; per paragonare quel numero quindi, bisognerà attendere anche quest’ultima manifestazione.
La stima per Varese 2016, tracciata dopo gli incontri del presidente Luigi Manzo in occasione del meeting FISA di Londra, parla di circa mille persone in arrivo tra atleti, dirigenti, tecnici e staff a supporto. E la permanenza di ciascuna persona è calcolata fino a sei giorni, anche perché il campo di regata aprirà mercoledì 13 mentre le partenze avverranno tra la sera di domenica e la giornata di lunedì.
I canottieri in gara saranno circa 500 in rappresentanza di un numero di nazionali compreso tra le 35 e le 40. Ma su questo, tra un paio di settimane, si potrà essere più precisi: per allora infatti il conto alla rovescia per la Coppa del Mondo sarà divenuto pressante.
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