Autismo e psicosi nell’incontro quotidiano con il reale

Sabato (ore 10) presso la libreria Boragno verrà presentato il nuovo libro "Il soggetto dell'inconscio e la cura" dello psicoanalista Giuseppe Oreste Pozzi

Giuseppe Oreste Pozzi

Se si consulta la classifica dei libri più venduti dalla Marcos Y Marcos, casa editrice che pubblica autori del calibro di John Fante (quello di “Chiedi alla polvere“) e del figlio Dan, si scopre che tra i titoli che hanno sbancato c’è  “Se ti abbraccio non aver paura” di Fulvio Ervas, libro che racconta il viaggio in moto per le Americhe di un padre con il figlio autistico. Vent’anni prima ci fu un altro caso di successo editoriale legato al tema dell’autismo, si trattava del libro “Prigioniero di me stesso” (Bollati Boringhieri) di Birger Sellin, un ragazzo autistico di Berlino che inizia a comunicare con il mondo grazie al computer.

La ragione di questo successo editoriale è forse da ricercare nel bisogno che hanno le persone di capire qualcosa di più rispetto all’autismo e all’incomunicabilità che lo circonda. E il fatto di avvicinarsi a questo mondo così “buio” attraverso l’esperienza diretta di un padre che parte con il figlio autistico in motocicletta per un viaggio lontano o quella di una madre che scopre  un metodo di comunicare con il figlio grazie al computer, rende tutto più normale, più avvicinabile, più umano.

Lo psicoanalista Giuseppe Pozzi, che ha pubblicato per FrancoAngeli “Il soggetto dell’inconscio e la cura. Autismo e psicosi nell’incontro quotidiano con il reale“,  fa un’operazione di testimonianza importante  perché getta un ponte tra un’esperienza, quella degli Artelier, un progetto di clinica sociale, e le basi cliniche, pragmatiche, teoriche ed anche organizzative che stanno alla base di progetti come questo.

Il libro è diviso in quattro parti: il modello organizzativo che non risponde a una logica amministrativa ma alle ragioni del soggetto inteso come individuo, l’esperienza vissuta nell’artelier- laboratorio, la presentazione dei casi clinici e infine una quarta parte dove si affronta il tema della morte che il soggetto incontra a livello psichico e il rapporto tra lo psicoanalista e l’istituzione.

Il libro “Il soggetto dell’inconscio e la cura. Autismo e psicosi nell’incontro quotidiano con il reale” sarà presentato sabato 19 marzo alle ore 10 alla Libreria Boragno di Busto Arsizio. Intervengono: Giuseppe Oreste Pozzi, psicoanalista, direttore clinico Artelier, Flavio Giranzani, direttore sanitario di Artelier, Simonetta Cherubini, primario di pediatria all’ospedale di Busto Arsizio, Katia Romelli, psicologa coordinatrice clinico-organizzativo Centro Diurno Psicosociale di Artelier, Grazia Ceriotti, psicologa, psicologa, psicoterapeuta, già dirigente Asl nell’area della salute mentale.

 

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Pubblicato il 18 Marzo 2016
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da gianni_papa

    Sembra ormai obsoleto dover ribadire certe cose, eppure tocca ancora farlo – a marzo 2016! Scrivere nella stessa frase “autismo” e “psicosi” è una bestemmia: l’autismo è un disturbo neurobiologico dall’eziologia sconosciuta. Le linee guida 21 dell’Istituto Superiore di Sanità escludono qualsiasi approccio psicodinamico, tantomeno la psicanalisi.

  2. Avatar
    Scritto da gianni_papa

    In questo post, poi, si cita addirittura un libro scritto con la comunicazione facilitata. Ahimè… altra bufala e altro crimine.

    http://www.spazioasperger.it/index.php?q=valutazione-e-intervento&f=207-hans-il-cavallo-intelligente-e-la-comunicazione-facilitata

    https://autismomicanoccioline.wordpress.com/2016/03/07/unaltra-dolorosa-vicenda-dovuta-allinganno-della-comunicazione-facilitata/

  3. Avatar
    Scritto da gianni_papa

    Nel 2016 è ormai chiaro alla comunità scientifica che l’autismo è un disturbo neurobiologico dall’eziologia incerta. E’ anche chiaro (ci sono linee guida precise dell’I.S.S. , le linee guida 21) che l’approccio di stampo psicodinamico, tantomeno psicanalitico non è tra gli approcci “consigliabili” per questo “disturbo”.

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