I medici si mettono in cooperativa per seguire i pazienti cronici
Presentato dall'ATS Insubria il CREG, il sistema di assistenza al paziente cronico che innova l'organizzazione di controlli ed esami. Tre le cooperative di medici nate in provincia
Essere presi in carico, seguiti costantemente per evitare di peggiorare.
È l’incarico che il medico di medicina generale si assumerà siglando, con il proprio assistito, il patto della salute, un contratto voluto da Regione Lombardia e inserito nella Riforma della Sanità. Servirà a prendere in carico la persona, invece della malattia, e a individuare un percorso di assistenza con controlli programmati.
La sperimentazione, già avviata in diverse province lombarde, arriva anche nel Varesotto. Saranno 121 , dei 600 medici di medicina generale operanti, ad attuale questo caposaldo della riforma costituendo i “CREG” (Chronic Related Group).
Si sono uniti in cooperativa e la Regione ha assegnato a ciascuno di loro 400 pazienti cronici, di diverse patologie, individuati in base alla malattia, all’esenzione e al consumo di farmaci, perché vengano seguiti con questa modalità innovativa. In concreto cambia la “presa in carico” del paziente che non può più dimenticare di sottoporsi ad esami e controlli perché verrà richiamato ai suoi doveri.
La sperimentazione di queste tre cooperative che si sono costituite in CREG lavorano sotto il diretto controllo dell’ATS dell’Insubria: « È un passaggio fondamentale della Riforma – ha spiegato la dottoressa Anna Maria Maestroni, direttore sanitario dell’ATS dell’Insubria – Un modello che mira a creare una rete territoriale organizzata per la cronicità». Responsabile del servizio è la dottossa Cristina Della Rosa, della sede territoriale di Como che già da alcuni anni segue questa sperimentazione avviata nel comasco: « Ricordiamoci che il 30% dei pazienti lombardi è cronico e assorbe oltre il 70% della spesa sanitaria».
I malati cronici che aderiranno ai CREG sono solo quelli indicati dalla Regione perchè il loro medico curante ha accettato la sperimentazione : « Non ci saranno, però, disparità di trattamento – ha precisato il Responsabile del Dipartimento della Cure primarie Patrizio Frattini – dato che, da sempre, il medico ha ben presente lo stato di salute del paziente. Ci sarà solo una diversa organizzazione con una calendarizzazione precisa dei monitoraggi».
In provincia di Varese sono tre le cooperative operanti: la CVS Cooperativa Sociale Varese Salute che raccoglie una cinquantina di medici , COSMA 2000 e Gst – Gestione servizi territoriali sociosanitari SCA MMG che si dividono circa 30 dottori ciascuna.
Obiettivo prefissato è quello di coinvolgere la maggior parte dei pazienti iscritti negli elenchi regionali: « Vorremmo convincerne almeno il 60% – ha rivelato Giovanna Scienza, uno dei medici impegnati – Il sistema è all’inizio e c’è molto da fare per organizzare il modello e convincere i pazienti. Una volta a regime, si vedranno i benefici sia per noi medici, sia per i pazienti che si vedranno ricordare a inizio anno tutti i controlli e gli esami necessari, sia anche per il sistema sanitario che dovrebbe ottenere benefici in termini di migliore programmazione».
In questo modo si vuole tenere costantemente sotto controllo i pazienti per evitare la fase acuta della malattia e, a cascata, gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri in ospedale.
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