Come è andato il voto alle primarie (record) del centrodestra
Dopo il risultato storico per il centrodestra bustocco stanno iniziando a nascere dubbi su i numeri e sul corretto svolgimento del voto. Ecco la spiegazione
E’ stata una montagna di voti – per l’esattezza 3.766 – quella delle primarie del centrodestra. Un esperimento che, organizzato in una manciata di giorni, ha lasciato moltissimi stupiti dalla risposta di Busto Arsizio al punto da iniziare a far nascere dubbi e sorgere domande. Ecco dunque tutto quello che c’è da sapere su come si è svolto il voto.
“Tutti quei voti in un seggio non sono possibili”
Si è parlato a lungo di un unico seggio in cui votare – il Museo del Tessile – ma tecnicamente i seggi erano 5, tutti all’interno dello stesso luogo. Gli elettori venivano divisi in ordine alfabetico e votavano in 5 punti differenti. In pratica è come durante le elezioni: in un unico luogo convergono più sezioni. Alla fine i voti per ciascun seggio sono stati poco più di 750.
“C’è stato più di un voto al minuto per seggio”
I seggi sono rimasti aperti dalle 9 alle 20 e questo vuol dire che in ognuno dei 5 ci sono stati circa 70 voti all’ora per le 11 ore di apertura. In media. Nella realtà le cose sono andate diversamente, anche con un ritmo di votazione anche più serrato. Alle 14 c’erano già stati 2.000 voti (80 all’ora) e lo stesso ritmo si è tenuto verso la chiusura. E’ possibile? Sì. Sia perché il voto si esprimeva semplicemente, tracciando una X sul nome del candidato scelto, e sia perché diversi elettori hanno votato direttamente al banco degli scrutatori, decidendo di non raggiungere neanche la zona delle “cabine elettorali”. Una scelta che ha velocizzato le procedure.
“Chi ha controllato?”
L’ipotesi di brogli è difficilmente percorribile. Ciascuna urna era presidiata costantemente dai rappresentanti dei diversi candidati che – considerando quant’è stata agguerrita la campagna elettorale – difficilmente si saranno distratti dal loro compito. Le procedure di spoglio sono poi avvenute pubblicamente – sotto gli occhi di elettori, candidati e giornalisti e tutto è sempre stato monitorato dai garanti di ciascun candidato e dal sindaco Gigi Farioli.
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