Crosariol consiglia: “Date ad Hassell il tempo necessario”
Il pivot italiano che ha contribuito a eliminare la Cimberio dal QR spiega: «Varese è diversa dall'anno scorso ma altrettanto solida». E sul "collega": «Frates troverà il modo migliore per farlo rendere»
Dal nostro inviato – Uno dei responsabili dell’insuccesso della Cimberio a Vilnius è un italiano, ben felice di mettere i bastoni tra le ruote ai biancorossi. Andrea Crosariol, pivot con contratto mensile con i tedeschi dell’Ewe Oldenburg, è stato buon protagonista della gara contro Varese e della semifinale con i padroni di casa del Lietuvos Rytas, al termine della quale anche la sua squadra è stata eliminata. Dopo questo match Andrea, 2,13 di altezza, un passato tra Treviso, Virtus, Roma, Avellino e Pesaro, si è concesso volentieri al taccuino di VareseNews per analizzare la situazione della Cimberio.
Crosariol, come le è sembrata questa Varese che siete riusciti a battere, anche con merito?
«Di sicuro la Cimberio è piuttosto cambiata rispetto all’anno passato; ha minore tasso di atletismo però è rimasta formazione molto fisica. Nel reparto esterni ci sono due giocatori come Clark e Coleman che sono capaci di fare tutto mentre le due ali grandi confermate, Sakota e Polonara, garantiscono gioco perimetrale ma anche soluzioni in campo aperto interessanti con Achille».
Tra i tifosi ci sono parecchie aspettative su Hassell che invece, nella partita contro la sua squadra, ha deluso. Da avversario diretto cosa ne dice?
«Nell’arco di una sola gara è sinceramente difficile dare un giudizio, soprattutto su un giocatore nuovo per il team e per il campionato. Credo sia giusto dargli tempo e non confrontarlo con Dunston, il quale non è finito per caso ai campioni d’Europa dell’Olympiacos. Starà all’allenatore capire quali sono le soluzioni migliori per il gioco di Frank e metterle poi in pratica».
A proposito di allenatore, quando lei vestì la maglia della nazionale fu diretto anche da Frates, allora assistente di Recalcati. Che tipo di tecnico è?
«Io credo che il ruolo in cui l’ho visto all’opera sia molto diverso da quello che ha ora: fare l’assistente, per di più in nazionale, è differente rispetto a essere capo allenatore con il club. Di certo Frates è persona che ha una conoscenza profonda del basket, e già questa mi sembra una buona base di partenza».
Ci incontreremo di nuovo in Eurocup?
«Vedremo: io con Oldenburg ho un contratto di un solo mese che può essere esteso. Mi piacerebbe restare perché ho scelto volentieri di fare un’esperienza all’estero, in particolare nella lega tedesca che è tra i campionati in maggiore espansione. Devo fare bene in queste prime partite e poi capirò quale sarà il mio futuro. Chissà, magari ci rivedremo per la rivincita».
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