Tutto quel che c’è da sapere su Giuseppe Uva
I verbali, gli audio, i video degli interrogatori, i resoconti delle indagini e dei processi. Una guida per riepilogare un caso giudiziario molto controverso
BREAKING NEWS: l’8 luglio 2019 i 2 carabinieri e i 6 poliziotti imputati sono stati assolti dall’accusa di omicidio e sequestro di persona con formula piena anche dalla Cassazione (leggi qui).
La corte d’assise di Varese, il 15 aprile 2016, ha assolto i 6 poliziotti e 2 carabinieri accusati di aver picchiato Giuseppe Uva la notte del 14 giugno 2008. Ecco un riassunto della vicenda, per capire in sintesi i punti nodali della vicenda.
Quali erano i reati contestati?
Omicidio preterintenzionale, abbandono di incapace, abuso di autorità su arrestato, arresto illegale.
Ci sarà un ricorso?
La Procura della Repubblica di Varese ha chiesto e ottenuto l’assoluzione e non ha fatto ricorso ma la procura generale di Milano ha impugnato la sentenza e , a marzo 2018, inizierà il processo di secondo grado. La Parte civile ha affermato che si rivolgerà alla corte europea di Bruxelles.
(Alberto Biggiogero, il testimone che era con Uva quella notte in caserma)
Perché quella notte intervennero tre pattuglie?
I carabinieri furono chiamati alle 3 in via Dandolo, a Varese, dai residenti, perché due uomini facevano schiamazzi. La pattuglia chiese ausilio alla centrale operativa, che inviò a rinforzo la polizia di stato, in caserma, con le due volanti in turno. La terza volante giunse perché il capo turno volle andare a sincerarsi della situazione e non aveva in corso, al momento, altri interventi.
Uva rimase da solo con gli agenti?
Uva e l’amico Alberto Biggiogero arrivarono alle 3 e 50 circa. Furono separati. Biggiogero udì le urla dell’amico e pensò a un pestaggio. Per tutti gli altri testimoni si trattò invece di una crisi di nervi. Alle 4 e 11 giunse il primo medico per il Tso. Il processo ha stabilito che non vi fu alcuna lesione sul corpo. Uva morì alle 10 di mattina dopo il trasporto in ospedale, avvenuto alle 5 e 45, e tre iniezioni.
(Gli avvocati difensori: Fabio Schembri, Luca Marsico, Duilio Mancini, Piero Porciani e Luciano Di Pardo)
PERCHE’ E’ UN CASO COSI’ CONTROVERSO?
Una parte dell’opinione pubblica ha associato questa vicenda a quella di Ferrara in cui morì un giovane, Federico Aldrovandi, a seguiti di un intervento scomposto della polizia (un nostro commento a riguardo). I poliziotti, in quel caso, sono stati condannati. Lucia Uva, sorella di Giuseppe Uva, ha ottenuto che del suo caso si occupasse lo stesso avvocato del processo Aldrovandi, Fabio Anselmo, associando di fatto le due vicende. La tesi del pestaggio è stata sostenuta anche dal senatore Luigi Manconi e dall’associazione Antigone. A favore di questa testi vi sono stati diversi interventi dei media negli anni.
(Lucia Uva, sorella di Giuseppe)
Il primo a occuparsene, fuori da Varese, fu il sito www.beppegrillo.it, ma ampi servizi sono stati realizzati anche dalla trasmissione tv “Le Iene”. Un giornalista della trasmissione è stato anche indagato processato e assolto per diffamazione, proprio per un servizio sul caso di Giuseppe Uva. I Pm che sostennero le prime indagini, Agostino Abate e Sara Arduini, conclusero l’inchiesta sostenendo la tesi dell’assenza di violenze, sulla scorte delle testimonianze racoclte e dell’autopsia. Furono però sostituiti. Anche un secondo Pm inviato da Milano, Federico Isnardi, giunse alla stessa conclusione in udienza preliminare, ma il gup Giuseppe Battarino decise l’imputazione coatta. Infine, una terza conclusione favorevole agli imputati è stata la richiesta di assoluzione pronunciata nel 2016 dall’ultimo pm, Daniela Borgonovo, procuratore capo di Varese.
Il processo di primo grado è stato mostrato, di recente, dalla trasmissione Un Giorno in Pretura
UN RIASSUNTO DI QUELLA NOTTE
Il 14 giugno 2008 due amici, Giuseppe Uva e Alberto Biggiogero, dopo aver bevuto e fumato, stanno compiendo dei vandalismi tra via Dandolo e piazza 26 maggio nel quartiere di Biumo. Alcuni residenti chiamano i carabinieri. Una pattuglia, nella piazza di Biumo Inferiore, ferma i due uomini; arriva una volante della polizia chiamata in appoggio e i due vengono identificati e portati in caserma alle 3 e 45. Secondo la denuncia di Biggiogero, un carabiniere dice: “Proprio te Uva cercavo, adesso te la faccio pagare”.
Durante la permanenza al comando di via Saffi, Bigioggero, che si trova in astanteria, sente l’amico, che si trova in un’altra stanza, urlare. Chiama il 118 dicendo che ha bisogno di un’autolettiga perchè carabinieri lo stanno massacrando. Il 118 chiama il comando, ma l’ambulanza viene rifiutata. “Sono due ubriachi, ora gli togliamo il telefono” dice il carabiniere. Poco dopo, i carabinieri stessi chiamano la guardia medica, che arriva alle 4 e 11 minuti. C’è un medico, Augustine Noubissiè, che non riesce a calmare il paziente. Dopo diversi tentativi, richiede il Tso. Arriva un’altra ambulanza alle 5 e 16 e un altro medico con personale del 118. Tutti i medici negano che sia stato picchiato. Alle 5 e 41 l’ambulanza arriva in ospedale a Varese. Uva viene accettato al pronto soccorso, gli vengono fatti esami e somministrati dei calmanti. Viene portato, dopo le 8, in psichiatria, dove muore intorno alle 10 di mattina.
La procura di Varese ipotizza inizialmente un errore medico e indaga 3 sanitari per aver somministrato dosi errate di farmaci a un uomo con un tasso etilico fuori norma. Il giudice fa riesumare il cadavere e viene fatta una perizia. Alla fine i medici vengono tutti assolti dal tribunale. Una seconda inchiesta coinvolge i 2 carabinieri e i 6 poliziotti presenti quella notte in caserma. I pm chiedono l’archiviazione, ma il gip ordina l’imputazione coatta. La corte d’assise li assolve. Durante il processo Alberto Biggiogero si contraddice diverse volte. L’uomo ha problemi psichiatrici e di dipendenza e dopo la fine del processo, il 15 febbraio del 2017, uccide il padre Ferruccio Biggiogero, a sua volta testimone, con una serie di coltellate, dopo un litigio nella loro abitazione di Varese.
(Ferruccio Biggiogero, il padre di Alberto, mentre testimonia in aula. L’uomo smentì il figlio su un passaggio della ricostruzione della serata i cui morì Giuseppe Uva)
I DOCUMENTI
Quella notte ORE 3 – 6
1. La telefonata di Bigioggero al 118 (audio dal time 0.30)
E’ la testimonianza chiave della vicenda. Da una stanza della caserma, l’amico sente le urla di Uva e deduce che lo stanno picchiando.
2. La telefonata del 118 ai carabinieri: avete bisogno di un’ambulanza? (audio)
I carabinieri rifiutano l’intervento
3. Un poliziotto racconta cosa accadde in caserma (verbale)
Uno dei tanti verbali di quella notte, che racconta i concitati momenti dentro quelle stanze, negli stessi istanti in cui Biggiogero chiama il 118.
4. Il racconto del medico arrivato alle 4 e 11 in caserma (articolo)
Poco dopo, il dottor Augustine Noubissiè viene chiamato dai carabinieri. Secondo la cronologia della procura arriva alle 4 e 11, mentre Uva e Bigioggero sarebbero arrivati alle 3 e 45.
(Piazza 24 maggio a Varese, il punto dove la pattuglia dei carabinieri caricò Giuseppe Uva)
5. Cosa dice l’operatrice del 118 arrivata alle 5 in caserma (articolo)
Secondo la cronologia della procura, questa sanitaria sarebbe arrivata con l’ambulanza e in equipaggio con un medico, Andrea Obert, alle 5 e 16. Si tratta dell’equipe chiamata dal medico che ha richiesto il tso con questa telefonata (audio della chiamata di Noubissiè)
6. La telefonata tra due carabinieri che il giorno dopo parlano di Uva ma che non erano presenti (audio)
Un audio che non aggiunge nulla, ma andato in onda in tv (i due non sapevano che Uva fosse morto)
7. L’interogatorio del pm Abate ad Alberto Biggiogero nel 2013 (video)
E’ noto soprattutto per le polemiche che ha suscitato, il gip lo ha giudicato eccessivo e lo ha apertamente criticato nella sua ordinanza. Tra le righe, Biggiogero conferma di aver sentito Uva dire “Basta” e “ahia”.
UVA IN OSPEDALE
1. Il racconto della testimone Assunta Russo: “Uva urlava, lo portarono in bagno”(articolo)
Una ausiliaria, nel 2014, afferma di aver sentito i carabinieri minacciarlo e portarlo in una stanzina quando era in pronto soccorso.
2. I colleghi smentiscono la supertestimone (articolo)
Nel 2014 vengono ascoltati tutti i sanitari presenti quella notte nel p.s. La versione della testimone è contraddetta o non confermata, da 31 persone.
3. Infermiere e Guardia giurata escludono botte in ospedale (articolo)
Si tratta delle testimonianze rese nel processo del 2012. L’infermiere del triage chiede a Uva: Ti hanno picchiato? Risposta: No.
4. La dottoressa che fu chiamata in pronto soccorso (video dell’interrogatorio)
In questo video, la dottoressa Finazzi, prosciolta, afferma che invece Uva disse di essere stato picchiato. (aggiornamento: l’avvocato della dottoressa ha diffidato chi ha inserito il video, e pertanto è stato rimosso)
LE INDAGINI
La prima inchiesta dei pm Abate e Arduini (ipotesi: è colpa dei medici)
Interrogatorio del capo delle Volanti della Polizia (video)
Interrogatorio di Luigi Manconi (video)
Il primo processo
La riesumazione del 16 dic 2011(articolo) e (foto)
La perizia e LA RELAZIONE PRELIMINARE
Assoluzione del medico Fraticelli (aprile 2012) (articolo)
Il proscioglimento di due medici (aprile 2013) (articolo)
La seconda inchiesta dei pm Abate e Arduini (indagati poliziotti e carabinieri)
La prima richiesta di archiviazione viene rigettata dal gip (articolo)
Le accuse disciplinari contro il pm Abate (articolo)
La polemica sull’interrogatorio di Biggiogero (articolo)
La seconda richiesta di archiviazione di Abate e Arduini (articolo)
L’ordinanza del gip Battarino riapre il caso
Il gip dispone l’imputazione coatta per omicidio preterintenzionale (articolo)
Il procuratore toglie il fascicolo ai pm Abate e Arduini (articolo)
L’avvocato Marsico fa ricorso contro il gip (articolo)
Lucia Uva indagata per diffamazione (disse che Giuseppe fu violentato – articolo)
Uva, nuove indagini anche in un hotel (la pista della relazione tra Uva e la moglie di un carabiniere viene esplorata ma è senza riscontri)
IL PROCESSO ALLE FORZE DELL’ORDINE
“Uva non fu ucciso”, chiesto il proscioglimento per gli agenti
Secondo la procura:
ore 3 circa, intervento della pattuglia in via Dandolo
ore 3,20 circa, arrivo in supporto dei poliziotti
ore 3,35 circa partenza di piazza 26 maggio
ore 3,45/50 arrivo e sistemazione in caserma di Giuseppe Uva e Alberto Biggiogero in due diversi uffici
ore 3,57, telefonata di Biggiogero al 118 (la famosa chiamata “stanno massacrando un ragazzo, ndr)
ore 4,00, telefonata dei carabinieri al 118
ore 4,11 arrivo del medico del 118 in caserma (si tratta di Augustine Desire Noubissie, della guardia medica)
ore 4,15 visita da parte del medici
ore 5,16 arrivo di ambulanza in caserma
ore 5,30 partenza ambulanza diretta in ospedale
ore 5,41 arrivo ambulanza al ps dell’ospedale
ore 10 circa, evento morte
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