Accordo sindacale, BTicino riconosce diritti alle coppie omosessuali

Nuovi passi nella conciliazione famiglia - lavoro dell'azienda. Tra i punti dell'accordo tra il gruppo industriale e Fiom Cgil e Fim Cisl anche il riconoscimento del matrimonio omosessuale all'estero

Nel cuore della BTicino (inserita in galleria)

La BTicino riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori che si sposano all’estero con persona dello stesso sesso gli stessi diritti previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro, ovvero il congedo matrimoniale e i permessi per motivi di cura del coniuge. A poche ore dall’approvazione della legge sulle unioni civili che prevede anche i matrimoni egualitari, arriva questo accordo siglato ell’ambito della riunione di coordinamento nazionale dall’azienda del gruppo Legrand e dalle rsu di Fim Cisl e Fiom Cgil di Varese che ratifica le intese già raggiunte in sede di commissione sulle Pari opportunità di BTicino.

In realtà l’accordo contiene molto di più perché si parla anche di prevenzione delle molestie e delle violenze sul luogo di lavoro, la conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di vita e della famiglia , attraverso una gestione flessibile dell’orario di lavoro. «Il mondo del lavoro è vero e riflette ciò che c’è all’esterno – commenta Stefania Filetti, segretario provinciale della Fiom Cgil -. Nel caso della BTicino credo che sia un passo importante per la vita delle persone, soprattutto per quelle che lavorano in una multinazionale, perché l’accordo riconosce che ci sono situazioni, previste da altre legislazioni, a cui spettano gli stessi diritti previsti per le coppie eterosessuali italiane. Ancora una volta il mondo del lavoro ha recepito con prontezza un’istanza di cambiamento presente nella società perché ne è parte fondante».

«È un accordo molto positivo – dice Mario Ballante, segretario provinciale della Fim Cisl – su tutte e tre le tematiche trattate ed è un primo effetto positivo della globalizzazione e il fatto che lo riconosca una multinazionale è indicativo di un percorso da emulare. Questo accordo consente di accedere ad altri diritti che sono altrettanto fondamentali per il sostegno alla famiglia. Comunque c’è il riconoscimento di leggi, culture e il rispetto di condizioni di altri Paesi che possono contribuire alla crescita del nostro Paese».

«Non è cosa che deve sorprendere  – commentano in una nota le rsu di Fiom Cgil e Fim Cisl -. L’accordo è la dimostrazione che i diritti civili e individuali vanno di pari passo con i diritti sociali e collettivi. La contrattazione si conferma come il più importante strumento utile ad interpretare i cambiamenti della società e i bisogni delle persone. Con questa intesa si migliora la vita della gente, di tutte le famiglie e dei nostri figli. Ci sono altri passi da compiere e saranno fatti se lo spirito “civile” resta acceso. Anzi, facciamo che l’impegno di oggi, oltre che in Bticino, si allarghi a “contaminare” di libertà e diritti altre aziende che con la stessa sensibilità e lungimiranza decidono di farsi “parte civile” in questo nostro confuso paese».

Le organizzazioni sindacali e la rsu della Bticino hanno chiesto all’azienda altrettanta disponibilità a raggiungere gli accordi su temi aperti quali: la professionalità e il contratto interno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Maggio 2016
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