Dalla Valtellina per “impacchettare” la montagna

In questi giorni, lavori in corso a Sant’Anna dove tre anni fa un enorme masso fece scappare alcune famiglie. Piccolo: “Questo posto trasformato in un paradiso sicuro”

Il colpo d’occhio è di quelli da lasciare senza parole: un posto magnifico, con un torrente, una stretta valle, e una chiesa di montagna. E una montagna vera e propria che in questi giorni viene ”impacchettata” con reti para massi e con un consolidamento di versante possibile grazie al finanziamento di 140 mila euro della Regione.

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La via Crucis di Sant’Anna 4 di 9

Siamo a Cuveglio, nella zona di Sant’Anna, dove si trova una valletta scavata dal corso del torrente San Gottardo: versanti ripidi che tre anni fa fecero scendere dal letto i residenti di alcune case nelle vicinanze poché un masso rischiava di travolgere tutto. Il macigno venne imbragato con l’elicottero e portato giù: rimaneva da sistemare il versante. Ci accompagnano sul posto a vedere i lavori il sindaco Giorgio Piccolo e l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Lioi.

In questi giorni vengono completate le stesure delle reti che bloccano il distacco di massi a valle; si tratta di matasse in metallo del peso di due quintali e mezzo l’una la cui posa parte dalla sommità. Poi le reti vengono fissate e accompagnare giù da operai specializzati che lavorano con corda doppia e caschetto, proprio come in parete.

Sono valtellinesi e come gli stambecchi delle loro terre si prendono cura della montagna. Qui da noi, invece, questi potenti dislivelli sono frequentati dai mufloni, che sovente si vedono e saltando da un sasso all’altro muovono materiale che rischia di rovinare a valle.

«Questo intervento che stiamo per terminare permetterà di mettere in sicurezza l’intera parete rocciosa. Ma questo è solo uno dei punti qualificanti di questo luogo – spiega Giorgio Piccolo – . Con la sistemazione della Via Crucis di qualche anno fa, e la strada direttissima che parte proprio dalla chiesetta alla volta di Duno, intendiamo rilanciare il territorio anche sotto il profilo turistico, permettendo a chi non conosce questo posto di poterselo godere in totale sicurezza».
La “nuova” via crucis venne restaurata dai detenuti del carcere di Bollate – seguiti dal professor Galbusera dell’accademia di Brera – e inaugurata nel 2014.
«Poi abbiamo in progetto di attrezzare l’area proprio a valle del ponticello sul San Gottardo e dare così la possibilità anche ai residenti di vivere questi luoghi con scampagnate e pic nic» – spiega l’assessore Lioi.

Oltre alle tre-quattro abitazioni che vennero evacuate tre anni fa c’è anche un ristorante che si trova tra il corso del fiume e il versante di cui in questi giorni verrà terminata la messa in sicurezza: anche questo esercizio beneficerà della sistemazione di questi giorni.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Giugno 2016
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