La Robur affida la sua “linea verde” a Cecco Vescovi
Il popolare campione torna a Varese da allenatore per guidare la squadra di Serie B: «Spazio ai giovani, ma devono meritarsi i minuti in campo»
Addio a Franco Passera, benvenuto a Cecco Vescovi. La panchina della Robur et Fides ha ufficialmente cambiato titolare quest’oggi, giovedì 16 giugno, e da ora in avanti è appannaggio di uno dei personaggi più popolari della pallacanestro cittadina.
Vescovi, classe ’64, torna così nel club in cui mosse i primi e gli ultimi passi da giocatore – nel mezzo l’epopea in Pallacanestro Varese – e prosegue la sua carriera di tecnico, ripresa quest’anno a Oleggio dopo gli anni da dirigente in biancorosso.
La Pallacanestro Robur et Fides è felice di comunicare l’accordo raggiunto con Francesco Vescovi che da oggi assume la carica di capo allenatore della serie B, a Cecco vanno i migliori auguri dell’intera società di buon lavoro per la stagione alle porte. La Robur et Fides ringrazia Franco Passera per il contributo offerto nei numerosi anni di collaborazione.
Cecco, la sua decisione è presa: “da grande” farà l’allenatore?
«Sì, questa era l’idea che avevo quando ho smesso di giocare, e già allora avevo iniziato la carriera in panchina. Poi come noto ho passato alcuni anni da dirigente ma il ruolo di allenatore è quello che più mi piace e mi interessa».
Nell’ultima stagione ha guidato Oleggio: una sorta di “test” prima del ritorno sulla piazza di Varese?
«Direi piuttosto una bella esperienza nel corso della quale sono tornato a misurarmi con l’incarico di head coach. La situazione iniziale era complicata, siamo stati bravi a risollevarci e abbiamo attraversato un momento davvero positivo. Poi, complici alcuni infortuni, non siamo riusciti a evitare i playout, però li abbiamo affrontati in posizione favorevole e così la salvezza è arrivata presto. Insomma, annata non semplice ma gratificante».
Ora la Robur: che squadra pensate di allestire?
«Presto per dare risposte definitive, perché solo in questi giorni abbiamo iniziato a ragionare sul roster. A me piacerebbe vedere crescere tanti giovani sul campo di gioco: li abbiamo – penso a Pagani, Moalli, Moretti e altri – e daremo loro minuti, con un’avvertenza. Il loro impiego non è dovuto ma dovranno meritarsi lo spazio in un torneo importante e non semplice qual è la Serie B».
Con lei tornerà in gialloblu anche Fabrizio Garbosi come responsabile del settore giovanile. Sarà anche il suo vice in panchina?
«Al momento non lo so: con la società e con Fabrizio dobbiamo ancora stabilire da chi e come verrà composto lo staff. Ne parleremo nei giorni a venire».
In questo momento Robur e Pallacanestro hanno in atto un accordo nato dopo l’ennesimo stop. Lei fu tra i fautori (dalla sponda biancorossa) della penultima “alleanza” tra le società: come giudica questo nuovo tentativo?
«Personalmente non conosco quali siano i termini dell’accordo attuale, perché nell’ultimo anno abbondante sono stato lontano. Detto questo credo che un legame possa essere positivo per entrambe le realtà, se fatto in modo equilibrato e se soprattutto si rivolga al bene dei giovani coinvolti».
A questo punto le toccherà tornare al palazzetto.
«Lo farò per gli ultimi allenamenti congiunti che si stanno tenendo sotto la direzione di Moretti. Ma non penso alle sensazioni che avrò: meglio soprassedere».
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