Un azionariato popolare accanto al Consorzio: nasce “Il basket siamo noi”
C'è anche Toto Bulgheroni tra i fondatori di una associazione che vuole acquisire alcune azioni della Pallacanestro Varese per dare ai singoli tifosi la possibilità di entrare nel novero dei proprietari del club
La voglia di sostenere la Pallacanestro Varese da semplici tifosi, la passione maturata in tanti anni di basket, dentro e fuori dal campo, la presenza di un nume tutelare come Toto Bulgheroni sempre più addentro alle vicende sportive e organizzative (è da poco entrato nel CdA) della società biancorossa.
C’è tutto questo dietro al progetto “Il basket siamo noi”, che sta nascendo in questi giorni e sarà presentato ufficialmente durante la prima settimana di luglio. Di fatto si tratta di un’associazione con 15 fondatori – vedremo poi chi – creata con l’intento di acquistare quote crescenti di Pallacanestro Varese (attualmente il 100% è nelle mani di Varese nel Cuore), dando così la possibilità a tutti coloro che vogliono iscriversi di diventare in piccola parte proprietari del club dieci volte campione d’Italia. Una sorta di azionariato popolare, perché dentro a “Il basket siamo noi” ci saranno semplici tifosi a titolo personale (mentre per le aziende che lo desiderano resta la possibilità di consorziarsi).
A proposito di Consorzio, la nuova associazione è in contatto da tempo con il presidente Alberto Castelli, in modo da entrare in società come componente di minoranza nel modo migliore possibile. Quella di “Il basket siamo noi” non si tratta infatti di un’operazione ostile verso l’attuale assetto ma piuttosto di un’aggiunta importante; nelle intenzioni questo trust che si è appena costituito davanti al notaio, intende acquistare l’1% di Pallacanestro Varese nel primo anno, un ulteriore 4% nel secondo anno e ancora un 5% dopo tre stagioni, con quest’ultima mossa subordinata al raggiungimento dei mille iscritti. «La nostra idea è anche quella di avere un nostro esponente nel CdA della società una volta ottenuto almeno il 5% delle quote» spiega l’avvocato Luca Villa, il responsabile dell’associazione e il primo a muoversi con i nuovi compagni di avventura.
A proposito di fondatori, oltre a Villa («Dall’anno degli Indimenticabili pensavo a qualcosa del genere: vedere la partecipazione popolare in occasione delle finali di Chalon è stata la scintilla definitiva») c’è Toto Bulgheroni, il “faro” e il riferimento più conosciuto del nuovo trust; con lui altri personaggi noti nel mondo del basket cittadino come Renato Vagaggini (patron del Montello e commissioner del campionato Uisp), l’ex addetto stampa biancorosso Marco Zamberletti, l’accompagnatore dell’Under 15 Teva Umberto Argieri. Il resto del gruppo è formato da altri tifosi che non si perdono una partita della Openjobmetis – dal vivo o sui media – per nulla al mondo: Riccardo Aceti, Paola Biancheri, Antonio Caputo, Paolo e Nicola Martegani, Luca Novelli, Alberto Rimoldi, Ivan Spertini, Matteo Villa e Gianmatteo Vitella.
A loro anche il compito di essere garanti degli accordi che verranno presi – se la cosa si concretizzasse – con i rappresentanti del Consorzio Varese nel Cuore. Al vaglio del gruppo ci sono ancora il logo ufficiale e le modalità di partecipazione; saranno previsti comunque diversi “tagli” per associarsi (probabilmente il profilo più alto sarà di 500 euro, quello inferiore di 100) e una serie di iniziative collaterali per far conoscere il trust e per raccogliere adesioni, tanto a Varese quanto lontano dalla Città Giardino, pescando quindi nel bacino – non certo ridotto – di tifosi biancorossi sparsi un po’ ovunque. Ora la parola dovrà necessariamente passare al Consorzio (gli aderenti hanno già ricevuto una dettagliata lettera di spiegazioni), che dovrà decidere se cedere una parte delle quote del club: per il momento però si respira un certo ottimismo a riguardo, aria diametralmente opposta rispetto alle proposte avanzate tempo fa da Gianfranco Ponti.
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