Tra tensioni politiche e accoglienza, arrivano nuovi profughi a San Macario

Nuova cooperativa e nuovi arrivi, in una struttura privata. La Lega protesta, il sindaco (leghista) cerca di evitare le polemiche: "Chiederemo al Prefetto di riequilibrare le presenze

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Annunciati da polemiche politiche già nelle settimane scorse, sono arrivati a San Macario di Samarate una quindicina di richiedenti asilo (questa la corretta definizione, perché sono in attesa di eventuale riconoscimento), che vengono ospitati in una struttura di proprietà privata affittata da una cooperativa di Vercelli. Contro l’arrivo di un nuovo gruppo di profughi hanno fatto sentire la loro voce la Lega Nord locale e un gruppo di residenti (promotori di una petizione di protesta), mentre altri samaratesi sostengono un messaggio di accoglienza. In mezzo, l’amministrazione comunale guidata da Leonardo Tarantino: sindaco leghista sì, ma al governo. E fino ad oggi lontano da atteggiamenti barricaderi.

(nella foto: la protesta dei leghisti davanti allo stabile destinato ad accogliere i richiedenti asilo)

Samarate vede sul suo territorio da mesi un gruppo di richiedenti asilo gestiti dall’organizzazione che fa capo a Katiuscia Balansino e Roberto Garavello (prima in forma di azienda agricola, poi con una cooperativa di appoggio, ora con una srl). Una presenza che da un lato ha sollecitato l’attivismo di singoli e associazioni impegnati nell’accoglienza (è aperta in queste settimane anche una mostra fotografica dedicata ai rifugiati), dall’altro ha messo in luce tensioni crescenti, con alcune proteste dei richiedenti asilo, le “contromisure” del gestore, il presidio di polizia e carabinieri. In questo, il sindaco Tarantino ha chiesto al prefetto di evitare nuovi arrivi, ma ha anche affrontato in alcune occasioni l’ente gestore (come quando ha smentito alcune affermazioni di Garavello).

Quello che si apre ora, però, è un nuovo capitolo: la quindicina di richiedenti asilo sono affidati dalla Prefettura a un’altra realtà, la cooperativa Versoprobo di Vercelli, che gestisce una quindicina di centri in Piemonte (di cui quasi la metà in provincia di Novara, specie nell’area tra Borgomanero e lago d’Orta). «Il Prefetto mi ha informato il 3 giugno, quando si erano diffuse le prime voci. Con il responsabile ci siamo visti settimana scorsa, ci ha spiegato che hanno la disponibilità di questo immobile» dice il sindaco. «Noi stiamo facendo verifiche urbanistiche sugli appartamenti, che erano alloggi facenti parte di una ex tessitura: cessata l’attività produttiva, la residenza potrebbe non essere consentita. Certo la cooperativa poteva dircelo, che arrivavano oggi», conclude il sindaco con un pizzico di polemica.

Due settimane fa la Lega Nord – che è in maggioranza in Comune – ha iniziato a mobilitarsi contro nuovi arrivi, settimana scorsa l’assessore Enrico Puricelli si è presentato con uno striscione che equiparava profughi e clandestini, poi hanno bissato con uno striscione che se la prendeva con proprietari e cooperarative coinvolti nel «business per pochi» (nella foto). Dal canto suo, il sindaco leghista Tarantino invece si muove invece in modo più istituzionale: «Chiederemo al Prefetto di riequilibrare la presenza di richiedenti asilo nei diversi Comuni».

La questione della distribuzione territoriale è spesso richiamata in questi giorni: la decisione non dipende dai singoli Comuni, ma dalla Prefettura e dai gestori privati, che si muovono “a caccia” di immobili da utilizzare. «Perchè Gallarate, Samarate, Somma accolgono profiughi da anni e invece altri Comuni no?» si chiede Eliseo Sanfelice, ex consigliere comunale, molto polemico con gli enti che gestiscono la “emergenza profughi”. «A Ferno e Lonate, che confinano con Samarate, non ce n’è nemmeno uno».

Nella vicenda samaratese, s’inserisce anche una ulteriore polemica politica, che circola nelle voci in piazza e sui social, più che nei comunicati o nelle dichiarazioni ufficiali: lo spazio a Samarate è affittato alla cooperativa dalla Mistral immobiliare, che ha tra i suoi soci alcuni familiari di un esponente di maggioranza. Di qui le allusioni – chiacchere, appunto – su una doppia linea di condotta in amministrazione comunale: da un lato i leghisti “duri”, dall’altro le voci dialoganti (o quantomeno non pregiudizialmente contrari) sulla presenza di profughi. Il sindaco Tarantino lo esclude categoricamente: «Tra l’altro non ci sono neppure tra loro [l’esponente di maggioranza e i suoi parenti soci della Mistral] rapporti lavorativi o collaborazioni di alcun genere». Sul caso-profughi però non sono da escludere ulteriori polemiche politiche.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Giugno 2016
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