Via Francigena: da Echevennoz a Quart

La seconda tappa scorre senza problemi. Superata Aosta la meta finale è un piccolo villaggio sotto il magnifico castello

Via Francigena: da Echevennoz a Quart

Il cielo stamattina è di un azzurro intenso che si resterebbe a guardalo per cercar inutilmente di scovare anche la più minuscola delle nuvole. Echevennoz si risveglia con un sole caldo già alle prime ore del mattino.

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La colazione è semplice se non fosse per una marmellata di lamponi fatta in casa che sarà difficile dimenticare. Siamo in otto ad aver fatto tappa in questa piccola frazione di Etroubles. Io sono l’unico uomo e ieri sera alla fine a cena si è parlato per oltre due ore di tecnologia, lavoro e vivibilità delle città. Nella piccola trattoria non c’era nemmeno una TV per veder la partita. A dire il vero non c’era nemmeno wi-FI e il pos per il bancomat o la carta di credito. L’ostello è amministrato dagli stessi gestori della trattoria e i prezzi non sono proprio da pellegrini.

La notte stavolta è stata comunque molto tranquilla e così belli carichi si è partiti alla volta di Aosta. Il primo tratto fino a Gignod corre su un sentiero magnifico quasi tutto in mezzo al bosco e per lo più in piano. Alle porte del piccolo paese inizia una discesa molto ripida. Una tappa qui è d’obbligo anche perché non troveremo più paesi. Una dopo l’altra arrivano le ragazze. Io proseguo con Patrizia, una insegnante che vive a Trieste e che da alcuni anni passa le sue vacanze estive e invernali percorrendo cammini. Siciliana di origine ha uno spirito da ragazza curiosa e piena di entusiasmo anche se lei non fa mistero della sua età e dell’esser di poco più giovane di me.

Percorriamo insieme il resto della tappa. Da Gignod le cose cambiano molto perché la strada fino ad Aosta è tutta su asfalto e mi accorgo che sta uscendo una vescica sul piede destro proprio in mezzo alla pianta. Sarebbe un vero fastidio e così cerco subito di correre ai ripari cambiando le scarpe. Mi piacerebbe non ripetere la brutta esperienza passata lo scorso anno con i piedi.
Superiamo Aosta per accorciare un po’ la tappa di domani che prevede Chatillon come punto di arrivo. Così ai 28 km previsti ne togliamo sette e riequilibriamo il tutto arrivando a percorrerne 22 km fino a Quart con un dislivello totale di mille metri.

Oggi la seconda metà della tappa è stata impegnativa anche a causa di un gran caldo.
L’attraversamento delle città rimane il momento meno bello del cammino. Tanto asfalto e periferie di nessun interesse anche se Aosta è una città molto pulita e ordinata.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Luglio 2016
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