Da Caldè a Sarigo, l’estate a Castelveccana
Le spiagge non mancano ma le bellezze da vedere nel piccolo paese sono diverse: dalle chiese antiche alle cascate
Castelveccana è uno dei luoghi del Lago Maggiore da non lasciarsi scappare. Se volete passare una giornata tra scorci d’altri tempi e tuffi, mettete sul navigatore questa meta e partite. Conosciuta in particolare per la frazione di Caldè e la Spiaggia delle Fornaci ha tanto da scoprire.
Le spiagge
Iniziamo il nostro itinerario della Spiaggia delle Fornaci: arrivarci è molto facile e quando si arriva si trova un ampio parcheggio a disposizione. Un piccolo ponte in legno, sul torrente Froda, vi condurrà ad un’area riqualificata dal comune dove prendere il sole e fare il bagno. E’ un tratto di spiaggia sotto la manutenzione comunale e dispone di bar e chioschi nelle vicinanze.
Il percorso prosegue conducendo all’ex area industriale dove si produceva la calce, Le Fornaci appunto, ormai dismessa da parecchi decenni. L’area è di proprietà privata e ad accesso vietato.
Proseguendo verso il centro paese e spostandosi più a sud, si troverà un’altra spiaggia tranquilla e balneabile, chiamata Lido II. Occorre invece prendere l’auto per raggiungere, imboccando la strada provinciale verso Laveno, il Lido Cinque Arcate.
Trovate diverse belle spiagge anche nelle vicinanze: qui una MAPPAcon qualche idea.
La Rocca di Caldè
Raggiungerla è facile e ne vale la pena. Alla Chiesetta si arriva facilmente imboccando un sentiero vicino al parcheggio che costeggia il torrente Froda (lo stesso della Spiaggia delle Fornaci), dopo circa 20 minuti di cammino. Da qui si può proseguire la passeggiata ed arrivare alla Torre Faro, monumento ai caduti, dopo circa 40 minuti a piedi.
La Chiesa è di origine romanica (XIII secolo) ma la facciata è un rifacimento realizzato qualche secolo dopo, per volere di Carlo Borromeo, ed il portico con il suggestivo pronao dalle profonde aperture venne ultimato solo nel 1946, in occasione della visita pastorale del Cardinale Schuster. In origine era una pertinenza del Castello, di cui non è rimasta traccia dopo l’invasione degli svizzeri (1513), situato nella parte più alta della montagna. Il nome del Comune di “Castelveccana” a cui appartiene la frazione di Caldè deriva appunto dalla fusione di “Castello” e “Veccana”, altre due frazioni limitrofe.
Aperitivi e cene
Dopo i tuffi un aperitivo o una bella cena in riva al lago è un piacere. A Caldè trovate diversi locali per bere o mangiare qualcosa. Durante il fine settimana l’attivissima Pro Loco organizza un calendario di sagre.
Le cascate della Froda
E’ una delle cascate più belle e famose del varesotto, ha un’altezza di quasi 100 m. ed è formata dalle acque che provengono dal monte Cuvignone.
Come ci si arriva:
Si parte da Nasca, frazione di Castelveccana. C’è un piccolo spiazzo per parcheggiare poco prima dell’attacco del sentiero. Per arrivare al sentiero per la cascata, si deve percorrere la SP69, che collega i paesi della costa lombarda del lago Maggiore; in località Veccana, tra Portovaltravaglia e Caldè, si trova la svolta per Nasca. Giunti in paese si segue la strada per S. Antonio, fino a trovare, dopo circa 1 Km il cartello con l’indicazione cascata della Froda.
Il tragitto per arrivare alla Froda è breve, circa mezzora, segnalato ed evidente. E’ un bel sentiero immerso nella natura, facile e fattibile da chiunque.
Altri percorsi
I sentieri da percorrere alla scoperta di bellezze naturali e storiche sono diversi. Sul sito ufficiale del comune potete trovare diversi itinerari di percorrere. Cliccate qui
Sarigo
Il rione più elevato di Castelveccana è Sarigo, che è anche l’angolo rustico meglio conservato della Valtravaglia. Seminascosto tra boschi secolari ed orti, Sarigo è un armonioso agglomerato di antiche case di pietra.
Sarigo merita una visita come autentico borgo d’arte: vi si trovano infatti l’originalissima abitazione del pittore Genesio Boldrini, interamente arabescata e decorata, la chiesa rinascimentale di San Genesio cori dipinti di buona fattura e la chiesetta di San Giorgio, vero gioiello dell’architettura romanico-lombarda della prima metà del secolo XII, che conserva integri l’abside originaria ben decorata e il massiccio campanile.
Museo Etnografico
Vicino a Palazzo Comunale potete trovare la Collezione Etnografica (Via Monte Grappa 20): una raccolta che riunisce le diverse testimonianze della storia umana e sociale della Valtravaglia.
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