Era testimone al processo, trovata morta

Zariate El Hame avrebbe dovuto comparire a settembre come teste dell'accusa nel processo a carico di Sebastiano Patti e altri per la maxi truffa degli assegni clonati. Il pm Zappatini ha aperto un fascicolo

Il processo sulle truffe bancarie di Sebastiano Patti e della sua banda si tinge di rosso e di giallo. La principale accusatrice che ha contribuito, con le sue dichiarazioni, a scoperchiare un grosso sistema di truffe con assegni clonati ai danni di numerosi e facoltosi correntisti bustocchi è stata trovata morta nella sua abitazione di Biella venerdì scorso. Si tratta di Zariate El Hame, l’impiegata di banca di origini marocchine, ed è la donna che Patti voleva corrompere ad ogni costo perchè fornisse i cosiddetti specimen (le firme originali dei clienti della banca, ndr) necessari a duplicare le firme sui blocchetti di assegni clonati. 
La Procura di Biella aveva archiviato il caso come suicidio ma il pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio, Raffaella Zappatini, ha deciso di aprire un fascicolo per fare luce sulla vicenda in quanto la donna avrebbe dovuto testimoniare a settembre in relazione al procedimento in cui il magistrato bustocco rappresenta la pubblica accusa. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti per istigazione al suicidio e intralcio alla giustizia. Qualcuno, secondo il pubblico ministero, potrebbe aver fatto pressioni su di lei per ritrattare o prestare falsa testimonianza. La donna, infatti, aveva raccontato tutto quello che Patti e altri componenti della banda avevano messo in atto per convincerla a collaborare con loro: prima l’avevano avvicinata attraverso un maestro di ballo latino-americano, poi le avevano prospettato guadagni facili e una bella macchina, infine, davanti alle sue resistenze, Patti l’aveva portata davanti all’allora primo dirigente del commissariato di Busto Arsizio Giovanni Broggini facendole capire che l’amicizia con quello che chiamava "il colonnello" poteva essere una scorciatoia verso la cittadinanza italiana oppure un grande ostacolo per il suo ottenimento. Lo stesso ex-primo dirigente aveva testimoniato nella scorsa udienza del processo.

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Pubblicato il 22 Luglio 2013
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