Collina killer: 2 morti, fu una fatalità
La procura ha chiesto l'archiviazione, dopo una perizia. Non ci sono responsabilità umane
Morirono due persone, Giorgio Levati, 70 anni, e Alessandra, 16 anni, la nipotina che dormiva in una cameretta al piano di sotto, con il letto attaccato alla parete, accanto alla collina di Cerro, sgretolatasi nella notte, a causa delle piogge. Il disastro di Laveno del 16 novembre 2014 non avrà alcun colpevole.
La procura di Varese ha chiesto l’archiviazione dell’indagine in cui si era prefissa di accertare se vi fossero state delle responsabilità nel crollo della collina. Il fascicolo era comunque senza indagati, ma dopo una perizia geologica, il pm Sabrina Ditaranto ha concluso che si trattò di un evento non prevedibile. Smentite quindi le prime ipotesi formulate a caldo, e cioè che la collina possa aver risentito di una serie di sbancamenti, effettuati da un privato, a monte della casa della famiglia Levati, quella investita dalla frana; oppure che il comune non avesse vigilato a sufficienza, nonostante avesse prescritto una serie di lavori di consolidamento, nel corso degli anni.
Infine, non è neppure colpa della costante presenza di acqua nel campo sportivo soprastante di proprietà di villeggianti tedeschi, poiché, anche in quel caso, lo sgretolamento della collina non sarebbe riconducibile a quella circostanza.
(La parete distrutta)
La procura ha comunque trasmesso gli atti al comune perché, dalla perizia, emerge la necessità che in quella collina non vengano mai più effettuati lavori di costruzione, a causa della intrinseca fragilità del terreno. Non è escluso che i parenti delle vittime possano avere un risarcimento in sede civile, ma la vicenda si chiude sotto il cappello amaro della fatalità.
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Ennesima, classica vergogna italica! Il terreno sovrastante la villetta era stato pesantemente disboscato pochi anni prima, quindi, per cortesia, un minimo di giustizia DEVE esserci! La Fatalità è tutt’altra cosa!