A lezione di “città” nella classe che accoglie studenti stranieri
Da sette anni, Comune e Ufficio scolastico mettono a disposizione personale che accoglie alunni appena giunti in Italia. Lezioni di alfabetizzazione per inserirsi nel percorso scolastico

Arrivano dall’Africa magrebina, dal Kenya, ma anche da Albania, Cina, Senegal, Pakistan, El Salvador, Brasile e paesi dell’Est. Portano con sé vissuti a volte tremendi. Arrivano alla scuola Parini di Varese per iniziare un nuovo percorso, imparare la nuova lingua, ottenere una possibilità.
Per il settimo anno sono ricominciate le lezioni al centro di prima alfabetizzazione, un’esperienza voluta dal Comune di Varese e dall’Ufficio scolastico territoriale. Una maestra per i più grandi e due educatrici comunali per la fascia primaria accolgono gli alunni stranieri appena giunti in Italia, insegnano loro a esprimersi in italiano imparando i concetti fondamentali per l’integrazione. Dopo circa un paio di mesi, gli alunni vengono accompagnati nelle classi scolastiche dove continueranno il loro percorso di crescita.
A gestire, con ottimi risultati, l’attività di alfabetizzazione ci sono la maestra Cinzia e le educatrici Romana ed Emanuela : « È stata una sperimentazione che abbiamo esteso anche a Gallarate – spiega Paola Benneti, responsabile del progetto per l’ufficio scolastico – Nonostante le risorse siano scarse, questo è un progetto a cui teniamo molto perché è un esempio di inserimento costruttivo che valorizza ciascuna peculiarità».
Il metodo di insegnamento scelto è quello del “fare e imparare”: si visitano luoghi, negozi, spazi della città per ambientarsi e capire. Le classi sono in continua evoluzione: gli arrivi sono costanti e le problematiche a volte complesse. Per superare tutte le difficoltà esiste la rete di scuole, con i servizi che ciascuna offre, in costante aggiornamento e coinvolgimento: « Qui si impartiscono le conoscenze di base – ha spiegato la dirigente del comprensivo Varese 4 Mara Caenazzo – ma affrontiamo anche altre problematiche. L’eterogeneità degli alunni è una ricchezza e i ragazzi sono stimolati a parlare in italiano per poter comunicare tra loro. Questo li aiuta moltissimo».
L’anno è ripartito con 13 alunni della secondaria e 21 della primaria: ci sarà anche la collaborazione della Scuola Superiore per mediatori linguistici SSML che fornirà studenti con conoscenze di cinese: «Il progetto – ha dichiarato l’assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio – è un esempio di buone prassi realizzate con la collaborazione del Comune di Varese che mette a disposizione gli spazi e due educatrici comunali, l’UST che fornisce un insegnante e la rete dei 5 istituti comprensivi della città che delinea le linee organizzative».
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