Mesi contati per la “stalattite” della canottieri

L’hanno vista i giovani africani, gli australiani, i tedeschi e i giapponesi, gli atleti di casa nostra e i veterani dei master: tutti, nell’ultima rimessa della Canottieri di Gavrate, sanno cos’è la stalattite.

Proprio così: nella rimessa al piano terreno della Canottieri di Gavirate, c’è una formazione calcarea che sorge dal pavimento e che negli anni ha lasciato la “firma” della goccia d’acqua che dopo le piogge si infiltra e cade dall’alto. Ma non siamo in una grotta, bensì in un fabbricato che risale alla fine degli anni ‘80 dove la copertura del tetto, utilizzata dalle giurie durante le gare e per diverse iniziative agonistiche, fa acqua.
Durante l’ultimo Consiglio comunale la questione della stalattite nella canottieri è saltata fuori per via dei fondi che il Comune destinerà per il ripristino della copertura, così da far cessare il problema.

«Tutto merito di risorse già destinate al Comune per un piano integrato di intervento in via XXV Aprile che ha subito un cambio di destinazione – spiega il sindaco Silvana Alberio – . Così abbiamo pensato di “girare” questo importo alla realizzazione di lavori per l’isolamento della copertura della Canottieri. I lavori potrebbero verosimilmente terminare entro la fine dell’anno». Si tratta, nel complesso, di 42 mila euro.

L’immobile dove trova posto la canottieri è un edificio comunale dato in comodato alla società sportiva: 300 iscritti, ma un forte appeal per il pubblico straniero.

In una splendida giornata di sole il presidente Giancarlo Pomati aspetta fuori dalle rimesse di barche, ha l’aria tranquilla: «Non dovrebbe piovere a breve».
Perché? «Venga che le faccio vedere». In cima ad una scala in metallo si arriva in un’ampia terrazza che dà direttamente sul lago. Il pavimento, in grosse beole in ghiaia e cemento, sembra a posto. Ma il bordo esterno è compromesso, e alcuni dei grossi quadrati presentano delle spaccature: è anche da qui che l’acqua entra.

«Qui durante le gare è un via vai di persone, poi abbiamo anche una cucina nella parte coperta, sempre qui al primo piano, dove vengono fatte diverse iniziative. Ma il vero problema lo si vede andando nel piano terra, dove teniamo le imbarcazioni e le attrezzature sportive».
Scendendo nella zona rimessaggio, infatti, ecco stalattiti e addirittura stalagmiti cioè formazioni calcaree che si formano dal soffitto e vengono giù, verso le barche e i remi (nella foto qui sotto).

«Il progetto per risistemare la copertura dell’edificio l’abbiamo già – spiega Pomati – . Ma da almeno 10 anni le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai trovato i fondi per riparare la copertura e tra patti di stabilità e necessità di risparmiare, siamo arrivati a questa situazione, che ci auguriamo una volta per tutte possa finalmente arrivare al dunque».

In merito alla struttura, la canottieri ha recentemente rifatto i bagni femminili e nel 2017, come conferma il presidente, sarà la volta di quelli maschili.
«Abbiamo bisogno di sponsor anche perché facciamo attività sociali vere e proprie con lo sport giovanile e disabili. E lo sport per la nostra associazione ha voluto dire negli ultimi anni fare da volano per attirare sul lago di Varese un flusso turistico proprio legato alle attività amatoriali e soprattutto agoniosfiche che hanno portato il nome di Gavirate, e del suo lago, nel mondo intero», conclude Pomati ricordando i prossimi appuntamenti: in primavera la decima edizione dell’internazionale di pararowing e un’internazionale master.

E forse dopo l’inverno, qui sul lago, oltre alla neve anche la stalattite scomparirà.