Vorrei tornare a Busto Arsizio
Susino Regolando regala un inno alla sua città. I luoghi, le abitudini "ed è vero che non c’è mai quasi nulla da fare, però per me sei bella lo stesso, mi piaci lo stesso così"
“Ed è vero che non c’è mai quasi nulla da fare, però per me sei bella lo stesso, mi piaci lo stesso così”.
Il soggetto è una città, la sua città: Busto Arsizio. A cantarla è Susino Regolando e la canzone sta già girando su YouTube da alcune ore.
Dopo tanti spazi in cui si critica, questo è un inno ai luoghi e alle abitudini della vita in provincia.
LA CANZONE
IL TESTO INTEGRALE
Vorrei tornare a Busto Arsizio a vivere un po’,
tra la nebbia ed il pavé del centro,
e quanta gente che dice “prima o poi me ne andrò”,
ma alla fine si ritrova chiusa qui dentro.
Vorrei tornare a Busto Arsizio a vivere un po’,
passeggiare nei miei giovedì sera estivi,
con i negozi aperti io non ti tradirò,
come il tempo in cui ci sentivamo ancora vivi.
Ed è vero che non c’è mai quasi nulla da fare,
Però per me sei bella lo stesso, mi piaci lo stesso così.
E mi ricordo le serate in Santa, i kebab da Mosè ed il gelato al Koki,
I motorini davanti al Colombo, le risse al Mc Donald, gin tonic al B Bar.
A studiare sempre in biblioteca, ma solamente in quella vecchia,
Che in quella nuova poi la gente parla e non c’è la macchinetta del caffè.
Vorrei tornare a Busto Arsizio a vivere un po’,
le domeniche in tribuna allo stadio Speroni,
per tifare la Pro Patria sempre ci sarò,
ogni fine settimana un bel film al Manzoni.
Vorrei tornare a Busto Arsizio a vivere un po’,
grigliate al Parco Alto Milanese,
Tra Beata a Borsano quanti amici avrò,
caramelle in oratorio io non bado a spese.
E ancora non ci credo che ha chiuso il Blockbuster,
E hanno spostato la piazza Tre Culi, no non sarà mai più di li.
E mi ricordo le serate in Santa, i kebab da Mosé ed il gelato al Koki,
I motorini davanti al Colombo, le risse al Mc Donald, gin tonic al B Bar.
A studiare sempre in biblioteca, ma solamente in quella vecchia,
Che in quella nuova poi la gente parla e non c’è la macchinetta del caffè.
Il Tarlisu, la Bumbasina, tu resti sempre la stessa,
in piazza San Giovanni a Natale per la messa,
Il Buzzi e il Ghiringhelli qui non ci sono più,
Ma uno sbagliato al Cortiletto devi prenderlo anche tu,
si uno sbagliato al Cortiletto devi prenderlo anche tu.
E mi ricordo le serate in Santa, i kebab da Mosé ed il gelato al Koki,
I motorini davanti al Colombo, le risse al Mc Donald, gin tonic al B Bar.
A studiare sempre in biblioteca, ma solamente in quella vecchia,
Che in quella nuova poi la gente parla e non c’è la macchinetta del caffè.
E quanti treni presi per Cadorna, tutte le settimane dalla stazione Nord,
con le strade buie grigie e fredde, in un inverno che sembra non passare più.
Per quelle volte che ti lascio sola e che mi allontano giusto un po’,
Te lo prometto che ritorno presto perché per me ci sei soltanto tu.
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è di una tristezza infinita!!!
Nonostante tutto Busto è molto meglio di questa nenia, secondo me l’ha composta uno di Legnano.