I Giovani pensatori si interrogano su Shoah e Foibe
Fabio Minazzi (filosofo e docente): «Lo storico ci spiega come mai e noi cerchiamo di capire il significato di quello che è successo»»
L’Università degli Studi dell’Insubria ha organizzato in occasione della Giorno della memoria, l’incontro “Shoah e Foibe: una questione storiografica aperta?”. Al seminario integrato nell’ambito del Progetto “Giovani Pensatori” – hanno gremito l’Aula Magna di via Ravasi centinaia di studenti provenienti dal Liceo Classico “Cairoli”, dallo Scientifico “Ferraris”; dall’Istituto “Maria Ausiliatrice” e dall’ISISS “Daverio-Casula”.
Il concetto fondamentale emerso dall’intervento del professor Antonio Maria Orecchia, docente di Storia dell’Università degli Studi dell’Insubria, è che mentre la Shoah è frutto del razzismo biologico, le Foibe si radicano in un contesto politico. «Perché inserire una riflessione su Shoah e Foibe nell’ambito del Progetto Giovani Pensatori? – Ha sottolineato il professor Fabio Minazzi, direttore del progetto – perché occorre saper pensare a quanto è accaduto: lo storico ci spiega come mai e noi cerchiamo di capire il significato di quello che è successo».
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