“Il Pd partito dell’inclusione”
Il sindaco di Comerio scrive ai circoli del suo partito

E’ un documento programmatico, quello realizzato da Silvio Aimetti, sindaco di Comerio, inviato a tutti i circoli ma anche a persone interessate a dibattere il tema. Il primo cittadino, fondatore delle rete dei comuni per l’accoglienza insieme al sindaco di Maccagno Fabio Passera, e molto attivo su temi dei migranti ma anche della riqualificazione delle aree industriali (vedi il tavolo aperto per il futuro degli uffici della Whirlpool che sta abbandonando il paese) lancia una proposta al suo partito con un testo che sta circolando anche tra i giornalisti.
La premessa è che Aimetti si propone di unire e rilanciare il Pd, ma nel documento si esprime anche una critica alla segreteria di Samuele Astuti, sindaco di Malnate e segretario provinciale con cui Aimetti – lo si capisce tra le righe – non ha più feeling.
Ma su cosa verte il documento? “Il programma di Samuele Astuti, che nel 2013 avevamo condiviso – osserva Aimetti – verteva su alcuni aspetti principali: l’apertura del partito al territorio ed ai circoli e la partecipazione e coralità nella gestione dello stesso. Purtroppo bisogna ammettere che, pur avendo conseguito importanti risultati, uno fra tutti la vittoria nelle elezioni provinciali del 2014, anche nella nostra provincia il PD ha subito una costante e significativa diminuzione degli iscritti che è stata causata oltre che da un clima nazionale di sfiducia verso i partiti e le istituzioni anche da una insufficiente capacità a livello territoriale di parlare al mondo del centrosinistra e in primis agli ex-elettori PD che si sono man mano allontanati”.
Il sindaco di Comerio però dice di voler “riuscire a superare definitivamente le attuali lacerazioni interne” e indica alcune priorità quali: Il lavoro, la lotta alla povertà, la gestione efficiente della pubblica amministrazione, il diritto allo studio, la salute, ambiente e sostenibilità, l’accoglienza, i diritti civili. La legalità e la cittadinanza”.
Inoltre scrive: “La selezione degli organi direttivi del PD dovrà avvenire per competenze, conoscenze e capacità e non meramente per l’appartenenza ad una corrente, in questo senso la meritocrazia dovrà essere promossa a tutti i livelli organizzativi”. Il 13 febbraio alla sala traduttori e interposti di Varese Aimetti ha organizzato un incontro per discutere del documento.
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