A Varese il primo master in medicina subacquea realizzato con la Marina Militare
I corsisti sono quindici e arrivano da tutta Italia: da Milano a Roma, da Jesi a Matera, da Ancona a Varese, da Genova a Mantova, tra di loro tre donne
Qualcuno di loro è già appassionato di subacquea, altri no, il fil rouge che lega i 15 partecipanti al Master di II livello in “Medicina Subacquea ed Iperbarica”, che ha preso il via oggi a Varese, non è l’amore per le immersioni, ma la Medicina. È il primo master di questo genere in Italia nato grazie alla collaborazione tra Marina Militare italiana e un Ateneo: l’Università degli Studi dell’Insubria.
Il percorso didattico avviato nelle Aule varesine questa mattina è il frutto dell’accordo tra l’Università degli Studi dell’Insubria e la Marina Militare – Comando Subacquei ed Incursori (Comsubin), i direttori, infatti, sono due: il professor Cesare Beghi, Direttore della Unità complessa di Cardiochirurgia dell’Asst Sette Laghi, direttore della Scuola di Cardiochirurgia e docente di Cardiochirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria e il dottor Giovanni Ruffino, Capitano di fregata, Direttore sanitario Comsubin.
I corsisti sono quindici e arrivano da tutta Italia: da Milano a Roma, da Jesi a Matera, da Ancona a Varese, da Genova a Mantova, tra di loro tre donne. Naturalmente sono tutti medici – requisito richiesto per la partecipazione – perlopiù anestesisti rianimatori, ma anche cardiologi, medici del lavoro, un medico militare e un medico del soccorso alpino. Hanno in media quarantatré anni e due corsisti hanno più di sessant’anni.
Il Master mira a fornire tutte le conoscenze e competenze specifiche per la valutazione di subacquei ricreativi e professionali; per la gestione delle emergenze, come patologie e incidenti subacquei; e per l’impostazione di terapia iperbarica.
«In Italia ci sono altri percorsi simili a Pisa e Padova, ma questo è il primo Master in Medicina Subacquea e Iperbarica realizzato con la Marina Militare Italiana. Ed è anche il primo progetto comune: ne seguiranno degli altri nell’ambito della ricerca» spiega il professor Beghi. Le attività formative del Master cominciano oggi con le lezioni frontali a Varese – le materie vanno dalla Fisiologia e patologia dell’esposizione subacquea ed iperbarica, agli Incidenti subacquei e Patologie da decompressione, all’Ossigenoterapia Iperbarica – a cura di docenti dell’Università degli Studi dell’Insubria e «di esperti – continua Beghi – ad esempio, i docenti che arriveranno dall’Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia – AREU – e da “DAN” (Divers Alert Network), fondazione che assiste i subacquei in difficoltà tramite una rete internazionale di centrali d’allarme e conduce ricerche scientifiche relative all’attività subacquea». Seguirà una «parte pratica itinerante che si svolgerà in parte nella sede Comsubin a Porto Venere, La Spezia, in parte a Monte Grotto Terme, Padova, dove c’è una piscina termale profonda per le immersioni – racconta il dottor Ruffino. Chi otterrà il diploma del master sarà in grado di gestire tutte le immersioni: da quelle turistico-amatoriali a quelle commerciali e industriali, come quelle in alti fondali, o ancora quelle “in saturazione”, una particolare tecnica che permette di lavorare in acqua senza riemergere anche per 15-20 giorni, o ancora di gestire camera iperbarica e ossigenoterapia» conclude Ruffino.
Oltre all’inizio delle lezioni in aula, oggi si è svolta la cerimonia di inaugurazione, al Collegio Cattaneo dell’Università degli Studi dell’Insubria, alla quale hanno preso parte il magnifico rettore, Professor Alberto Coen Porisini; il sindaco di Varese, avvocato Davide Galimberti; il dottor Carlo Picco, Direttore Sanitario Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia – AREU; il dottor Alessandro Marroni, Amministratore delegato DAN.
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