“Un piano parcheggi che punisce i lavoratori”
L'ex sindaco di Cazzago Brabbia Massimo Nicora ha scritto una lettera all'amministrazione comunale: "Chiedo una revisione urgente. E' un progetto che comporterà un ulteriore aggravio di spesa per molte famiglie"
E’ molto arrabbiato. L’ex sindaco di Cazzago Brabbia Massimo Nicora lavora in centro a Varese e il nuovo piano parcheggi presentato dall’amministrazione Galimberti proprio non gli va giù. Oggi, martedì 28 febbraio, ha inviato in Comune una serie di osservazioni ed attende risposta. Arriveranno?
Ecco la sua lettera
——
Buongiorno.
Invio le mie osservazioni al Piano della Sosta 2017 esprimendo la mia totale contrarietà per un piano che, a mio parere, risulta solo una bella costruzione astratta che non tiene in debita considerazione la situazione concreta di molte persone che lavorano a Varese e rappresenta un ulteriore aggravio di spesa per molte famiglie.
– Il Piano è evidentemente sbilanciato a favore dei residenti di Varese cui vengono offerte nuove agevolazioni mentre colpisce in maniera indiscriminata chi a Varese lavora ma ivi non risiede. Una mossa astuta per avere consenso in città, ma chi amministra un capoluogo di provincia dovrebbe andare oltre una visione ristretta di questo tipo.
– È un piano che dietro parole come rispetto dell’ambiente, semplificazione e innovazione nasconde solo un modo di fare cassa a spese dei lavoratori non residenti in città.
– Il Piano colpisce soprattutto i lavoratori che attualmente parcheggiano l’auto sulle linee bianche per andare a lavorare in centro costringendoli di fatto, a pagare un abbonamento (se sulla falsariga di quanto riportato per Novara si parla di 300-400 euro all’anno). Da un’amministrazione di centrosinistra ci si aspetterebbe rispetto e tutela dei lavoratori che invece verranno vessati economicamente.
– Il Piano colpisce i pendolari che oltre a pagare l’abbonamento a treno/metropolitana si troveranno a sostenere una spesa ulteriore per il parcheggio. Senza contare i disagi che già patiscono per il tempo perso nei trasferimenti e per il servizio offerto da Trenord non certo eccellente.
– L’ipotesi di utilizzare parcheggi Park&Bus come quello della Schiranna presenta notevoli criticità: chi, per esempio, volesse usufruire di questo parcheggio per andare al lavoro in centro dovrebbe mettere in conto di perdere almeno 50 minuti ogni giorno per i trasferimenti. Forse per i nostri amministratori il tempo non è importante, ma per chi sta lontano dalla famiglia tutto il giorno per lavoro lo è, e molto
– Non sono previste al momento corse aggiuntive dei bus che in determinati orari sono strapieni. Non c’è alcun cenno alla sicurezza di questi parcheggi. Quello della Schiranna è da sempre ritenuto poco sicuro visti i numerosi furti compiuti contro le auto degli utenti della ciclabile. Pensiamo a una donna sola che termina il lavoro in centro alle 19.30 e col buio, d’inverno, deve recarsi in questo parcheggio. Io non lascerei che mia moglie o miei figli ne usufruissero. La zona della Schiranna, inoltre, già sopporta traffico durante i weekend e durante manifestazioni come la Fiera o il Luna Park.
– L’idea di parcheggi scambiatori ha senso in grandi città dove l’offerta del servizio pubblico integrato propone bus-tram-metropolitane con frequenze di passaggio interessanti e utili. Non certo a Varese.
– Il Piano, in quanto astratto nella sua concezione nonostante tutti i dati sciorinati nelle slide, non tiene presente numerose variabili: ci sono lavoratori come il sottoscritto che lavorano in centro Varese, ma spesso vanno in trasferta e sono costretti a lasciare la macchina anche per un paio di giorni in stazione. Mi ritroverei a pagare un abbonamento per parcheggiare in centro + il parcometro per lasciare l’auto alla stazione di Casbeno durante le trasferte.
– Il parcheggio scambiatore di Via Trentini è comunque isolato e non sicuro per lasciarvi una macchina anche la notte per qualche giorno.
– Cui sono lavoratori che possono avere difficoltà nella deambulazione per motivi si salute o di età che attualmente parcheggiano sulle linee bianche e che saranno costretti o a pagare un abbonamento o a sobbarcarsi trasferimenti per loro faticosi.
– Il piano è troppo radicale. Vanno mantenuti degli stalli bianchi per la sosta in zone chiave come il parcheggio delle scuole superiori in Via Bertolone e la zona del cimitero di Giubiano per citarne due alle estremità opposte del centro. La stessa legge prevede una percentuale di spazi bianchi in presenza di spazi per la sosta a pagamento. Il piano non ne fa cenno alcuno.
– Si chiede che, qualora l’amministrazione volesse procedere con il piano da essa proposta, i membri della giunta siano equiparati a tutti i lavoratori che lavorano in centro e siano sottoposti alle medesime regole senza usufruire di parcheggi riservati all’interno del palazzo municipale.
– L’adozione di un piano del genere può avere conseguenze sul commercio invogliando l’utenza a rivolgersi altrove, soprattutto presso i centri commerciali fuori città. Io stesso, qualora il piano venga approvato così com’è, per gli acquisti del sabato opterei in questo senso non scegliendo più Varese come mio punto di riferimento.
– Non si dice quando costerebbe l’attuazione di questo piano che comprenderebbe quantomeno nuova segnaletica orizzontale e verticale in tutte le zone della città coinvolte, riorganizzazione della polizia locale per i controlli, posa di nuovi parcometri, soluzioni ad hoc per l’abbonamento gratuito Park&Bus, eventuali (e non specificati) lavori atti ad aumentare la sicurezza dei parcheggi fuori dal centro, ecc.
– Il piano disattende infine quanto promesso in campagna elettorale.
Esprimo, a latere, la mia grande delusione per le scelte operate da un’amministrazione che ho fortemente voluto e sostenuto e che continua a operare scelte e fare proposte che non condivido in maniera netta.
Distinti saluti
Massimo Nicora
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