Ospedale unico, Alfieri: “Basta parlare di terreni, serve un progetto territoriale”
Il consigliere regionale e segretario Dem ha fatto visita ai due vecchi ospedali di Busto Arsizio e Gallarate e al direttore dell'Asst Brazzoli: "Non abbiamo pregiudizi verso il nuovo polo ma per ora abbiamo sentito solo chiacchiere"
«Sull’ospedale unico non siamo contrari in maniera pregiudiziale, prima di esprimere una posizione definita attendiamo che si smetta di parlare di terreni e operazioni immobiliari e si passi ai contenuti» – così il segretario regionale del Pd e consigliere regionale Alessandro Alfieri ha parlato a margine del tour degli ospedali che lo vede impegnato da qualche settimana a questa parte.
Ieri (lunedì) Alfieri ha visitato prima il Sant’Antonio Abate e poi l’ospedale di Busto Arsizio, infine ha parlato col direttore dell’Asst Valle Olona Giuseppe Brazzoli per avere un quadro conoscitivo della situazione dei due presidi territoriali e della riorganizzazione in atto. Con lui c’erano il presidente del consiglio comunale di Busto Arsizio Valerio Mariani, i consiglieri comunali Valentina Verga e Massimo Brugnone, il segretario cittadino del Pd Salvatore Vita, l’ex-consigliere Pd Walter Picco Bellazzi, la consigliera di Busto al centro Michela Provisione e l’onorevole Pd Angelo Senaldi.
Alfieri ha ragionato sui dati in suo possesso: «Di questo nuovo ospedale unico non sappiamo ancora nulla perchè non c’è ancora niente di scritto, nero su bianco – spiega – cosa ci vogliamo mettere dentro questo ospedale? Che struttura sanitaria e quali specialità servono in un territorio che a nord ha il polo di Varese e a sud quello di Legnano, due ospedali ad alta intensità? » – si chiede Alfieri. Senaldi aggiunge: «Sui giornali leggiamo dichiarazioni solo sullo scontro campanilistico tra Busto Arsizio e Gallarate per decidere chi si accaparrerà la nuova struttura sul proprio territorio ma ancora più importante – conclude il parlamentare gallaratese – sarà capire che fine faranno le strutture dei due vecchi ospedali. Di certo non ci accontenteremo di un riutilizzo parziale che porterebbe al degrado di strutture enormi»
Maroni: “L’ospedale si farà a Busto”
Sulla riorganizzazione, invece, Alfieri ha accolto la proposta di Michela Provisione, medico che lavora proprio all’ospedale di Busto Arsizio, sulla necessità di reimpiegare i reparti che si svuotano a Busto per l’accorpamento delle specialità, creando posti letto per i sub-acuti e dare respiro al Pronto Soccorso: «C’è un problema di posti letto che potremmo attenuare andando a recuperare quei reparti che vengono dismessi – spiegano Alfieri e Provisione – la vita media dei cittadini è ormai molto alta e i ricoveri in Pronto Soccorso sono sempre più orientati verso i pazienti anziani che, dopo l’intervento in emergenza, hanno bisogno di un periodo di riposo e osservazione che attualmente non si riesce a garantire».
Le altre tappe del tour degli ospedali
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