Alptransit, sei mesi senza treni fra Luino e Laveno
Obiettivo: adeguamento delle gallerie e altri lavori sulla linea. Stop ai convogli l’11 giugno e fino a prima di Natale. Collegamenti sostitutivi con gli autobus
C’è una parola che riguarda i chilometri di linea ferroviaria che rimarranno senza treni per sei mesi da Laveno Mombello a Pino Tronzano (nome della stazione) e si chiama “sagoma limite”.
Per adeguare la sagoma limite delle gallerie ferroviarie appunto fra Laveno Mombello e il confine con la Svizzera, dall’11 giugno al 10 dicembre 2017, “per il potenziamento infrastrutturale dell’asse ferroviario Alptransit, Rete Ferroviaria Italiana, Gestore dell’infrastruttura ferroviaria italiana, ha programmato ed eseguirà interventi”.
In realtà Rfi svolgerà lavori anche oltre confine, fino a Cadenazzo, appunto in territorio svizzero.
I LAVORI – Rfi fa sapere che per effettuare i lavori sarà necessario chiudere il “valico ferroviario di Luino”.
Il potenziamento infrastrutturale e tecnologico, condiviso con il Gestore ferroviario svizzero e cofinanziato dalla Confederazione, è funzionale al transito di treni merci con carichi alti quattro metri allo spigolo, come i container High Cube e la cosiddetta Autostrada viaggiante, ed è parte integrante degli interventi previsti per completare, entro il 2020, il collegamento ferroviario alpino Italia-Svizzera in concomitanza con l’attivazione della nuova galleria del Ceneri. Su questa linea potranno così viaggiare treni della lunghezza fino a 750 metri, permettendo nelle stazioni scambi più veloci per via dell’adeguamento appunto al centro dei avori previsti.
COLLEGAMENTI SOSTITUTIVI – Già, ma come si farà a viaggiare senza le ferrovie lungo tutta la zona lacuale del Verbano? La linea ferroviaria che costeggia la statale 394 e la sp 69 da passa da Bellinzona a Luino e via Laveno si collega con Gallarate, ed è importante per diversi motivi. Primo: collegare il Lago a Milano: ci sono pendolari che fanno andata e ritorno tutti i giorni. Poi esiste un flusso turistico nei weekend di viaggiatori che utilizzano la linea. A livello locale c’è da rilevare poi la questione del mercato del mercoledì a Luino, evento che porta migliaia di turisti da nord in città soprattutto con la bella stagione. Come ricorda l’assessore ai trasporti di Luino Alessandra Miglio, «il treno rappresenta il mezzo preferito da molti svizzeri per raggiungere il mercato del mercoledì. Questa può essere una paura per i commercianti, ma passato questo anno di penitenza, le opere in programma dovrebbero migliorare l’accessibilità».
Quindi? La parola d’ordine è “autobus sostitutivi”, che già ora esistono per alcune corse. Ma che dovranno essere potenziati sull’intera tratta.
Anche su questo Rfi dice che “Per garantire la continuità del servizio ferroviario passeggeri sono in corso incontri con le imprese ferroviarie per definire i servizi sostitutivi che saranno fatti con autobus” (dovrà infatti essere Trenord a disporlo, e non Rfi, che gestisce invece rete e infrastrutture).
LE AMMINISTRAZIONI – Sul fronte amministrazioni locali c’è voglia di chiarezza e di parlare con carte alla mano su come affrontare la questione. Giovedì sempre l’assessore Miglio avrà un incontro in Regione per fare il punto sugli “step” dei lavori e capire come incominciare ad affrontare il problema. A breve verrà organizzato anche un tavolo fra le amministrazioni italiane e svizzere per affrontare la questione. Il comune di Gambarogno, in Ticino, ha già organizzato una serata informativa per comunicare nel dettaglio lo svolgimento dei lavori e le sue ripercussioni all’inizio di giugno.
LA SVIZZERA – In una nota delle Ferrovie Svizzere di qualche giorno fa viene fatto il punto dei lavori lungo la tratta ferroviaria del lago: gli interventi preliminari per il cantiere inizieranno ad aprile 2017. I lavori principali si svolgeranno nel periodo da giugno 2017 a dicembre 2019, con un periodo di chiusura totale della tratta ferroviaria da giugno 2017 a dicembre 2017: quindi anche oltre confine confermano la tempistica prospettata da parte italiana.
Nel complesso, i lavori appena fuori dal confine, nella zona del Gambarogno prevedono opere per la “modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie tra le misure prioritarie di miglioramento degli accessi alle nuove gallerie di base del San Gottardo e del Monte Ceneri”.
Tra i lavori principali vi sono il raddoppio di 2,7 km del binario tra Contone e Quartino e l’integrazione della tratta Contone – Ranzo Sant’Abbondio, nel sistema di gestione del Centro di Esercizio di Pollegio.
Gli interventi permetteranno di fluidificare il traffico e stabilizzare l’orario di percorrenza dei treni. Il progetto è supportato da un esame d’impatto ambientale per valutare gli effetti generati sull’ambiente, sia in fase di realizzazione sia in fase di esercizio, determinando le relative misure di mitigazione.
Gli investimenti complessivi ammontano a circa 100 milioni di franchi.
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