Il comune “aggiusta” il sacro Monte in attesa di riaprire la via del Ceppo
Da lunedì 6 marzo il Comune darà il via ai lavori di sistemazione di due vie del Sacro Monte che possono essere un'alternativa al passaggio da via del Ceppo
Da lunedì 6 marzo il Comune di Varese darà il via ai lavori di sistemazione di due vie del Sacro Monte che possono essere un’alternativa al passaggio da via del Ceppo, la strada del Borgo chiusa per frana, che crea disagio a resudenti, disabili, anziani e ristoratori.
Ad essere “messe a posto” saranno via Fincarà e via dei Ciclamini: una sistemazione che «Consentirà di migliorare le condizioni di accesso al borgo e in particolare potrà facilitare i ristoratori e residente nelle operazioni di carico e scarico verso i propri locali e abitazioni – spiega una nota del Comune – Le operazioni decise dal Comune di Varese hanno il chiaro obiettivo di migliorare l’accessibilità del borgo, come richiesto anche dai residenti, in seguito alla frana e ai successivi lavori di consolidamento della parere rocciosa che hanno costretto alla chiusura di via del Ceppo, una delle vie principali di ingresso del Sacro Monte».
I lavori previsti in via Fincarà e dei Ciclamini dureranno tre giorni.
DUE MESI PER RIPORTARE L’AGIBILITA’ IN VIA DEL CEPPO
L’incontro del 2 marzo con una delegazione di ristoratori del sacro Monte e della parrocchia del borgo per fare il punto sulla recente frana che ha comportato la chiusura di un tratto di via del Ceppo, non aveva portato buone notizie: «Purtroppo, dagli accertamenti e dalle analisi che abbiamo compiuto la situazione della parete rocciosa si è rivelata più difficile di quello che si pensava in un primo momento – ha riferito Galimberti dopo l’incontro – Per questo abbiamo spiegato che per tutelare l’assoluta incolumità dei cittadini stiamo intervenendo subito per mettere in sicurezza la strada ma che ci vorrà un po’ di tempo, circa un paio di mesi».
Un paio di mesi non è una cosa da poco: significa che in questa situazione “dimezzata” rimarranno fino a dopo Pasqua, momento in cui al sacro Monte, comincia la stagione dei pellegrinaggi e delle gite estive
CHI E’ “TAGLIATO FUORI”
Il sacro Monte è perfettamente utilizzabile da podisti, pellegrini, gente in cita e ciclisti: devono solo fare “il giro lungo” e passare dal borgo per andare dalla via Sacra al piazzale dei pullman e dei parcheggi.
Ma, come hanno raccontato i ristoratori stessi in seria difficoltà, nella situazione, ci sono due categorie di persone: i disabili e gli anziani che faticano a camminare, che si vedono “tagliati fuori”dal loro percorso abituale (e anche l’unico fattibile) che prevede il passaggio da via del Ceppo (che, va ricordato, è asfaltata, mentre tutto il resto del bordo è pavimentato con sassi e sampietrini) e soprattutto sono tagliati fuori dall’ascensore, che li porta all’altezza del santuario. La seconda categoria in difficoltà è invece quella di chi ha i locali nel borgo, in particolare i tre che si affacciano sulla via sacra: i due storici ristoranti Milano e Montorfano, e il recentissimo Convivio.
“LA COSA PEGGIORE? FARE ARRIVARE IN CUCINA I PRODOTTI PER CHI VERRA’ A MANGIARE DA NOI”
Per i ristoratori i problemi sono due: e decisamente il peggiore è quello della fornitura delle cucine.
A loro infatti non resta che portare tutte le derrate a braccia o rischiare salatissime multe, cercando di arrivare da strade vietate. «Vorrei segnalare all’amministrazione che ho finito l’Oki» prova a scherzarci su Lara Tedeschi, titolare del Ristorante Montorfano, che in realtà non ha poi cosi voglia di scherzare. Al Montorfano sono aperti tutta la settimana, e nelle giornate di sole la terrazza si riempie lo stesso, di podisti e pellegrini che fanno la via sacra. Tutti desiderosi di mangiare qualcosa, o bersi una bibita “con vista”. «Anche se quelli che venivano su per prendere un caffè o in pausa pranzo durante la settimana non ci sono, perchè arrivare fin qui è comunque più pesante e difficile» ci hanno spiegato gli addetti al bar. In ogni caso, portare la fornitura non è semplice, anche perchè inizialmente sembrava essere possibile superare il divieto di passaggio in via del Ceppo, mentre in un secondo tempo è stato vietato del tutto.
«Io lavoro da sola, e dopo avere preso – e pagato – un bel po’ di multe, ora porto sacchi e sacchi di spesa, ma a volte è davvero troppo pesante, e scoraggia» segnala Rosanna Pagliarini del Convivio, locale di ristoro, più che vero e proprio ristorante, ma con dei piatti e dei panini pronti a disposizione, e che nella giornata di mercoledì era aperto “per sole” ma che in questo periodo di freddo e con la limitazione della frana apre «In settimana solo durante le giornate di sole, e poi nel weekend» in attesa della stagione in cui resterà aperta tutti i giorni.
Ma la Pasqua, momento in cui al sacro Monte si avvicina la piena stagione e tutti saranno, o dovrebbero essere, a pieno regime arriva e c’è un po’ di timore «Con la via del Ceppo chiusa, io dalle sei di sera in poi posso chiudere – commenta il titolare del Ristorante Milano, Gabriele Somaruga – specie ora che anche a chi vorrebbe venir su non è chiaro nemmeno se c’è una via di accesso e siamo aperti».
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