Fornace verso il baratro. Nominato il curatore fallimentare
Si aggrava la situazione al centro polifunzionale: rimangono solo tre negozi al primo piano, mentre al secondo va via anche la sala giochi. Il curatore ha chiesto al Comune tutta la documentazione per studiare un possibile rilancio
Si aggrava la situazione al complesso commerciale della Fornace a Tradate. Il tribunale di Bergamo ha infatti nominato il curatore fallimentare, Renato Salerno, a fronte di numerosi debiti della struttura, che si aggirerebbero intorno a diversi milioni di euro. La notizia sulla nomina è stata resa pubblica dall’assessore al commercio Sergio Beghi nel consiglio comunale di martedì sera, 23 aprile, durante il quale ha comunicato di aver incontrato il curatore: «Ha spiegato la difficile situazione in cui si trova il centro e ha chiesto di poter avere tutte le carte e i progetti per ricostruire nel dettaglio la storia della Fornace».
La situazione al centro della Fornace, che non è mai stato definito ufficialmente centro commerciale perché il progetto non è mai passato dall’autorizzazione regionale, è effettivamente difficile. Al piano terra gli store presenti funzionano, ma al primo piano, dove ci sono una quarantina di spazi disponibili per piccoli eserciti, nell’ultimo anno è stata una vera emorragia: ad oggi ne sono rimasti soltanto tre, compresa la ristorazione. Anche al secondo piano è rimasto solo il cinema multisala, mentre anche la sala giochi sta effettuando il trasloco in questi giorni. «Il problema per coloro che rimangono è che si devono accollare i costi di mantenimento dell’edificio – spiega l’assessore Beghi -, ma loro non si vogliono prendere in carico questo onere. Da qui si accumulano le perdite».
Anche sul futuro del centro ci sono diverse incognite. «Il curatore ha spiegato chiaramente che oggi mettere in liquidazione la struttura non ne vale la pena, vorrebbe dire svendere tutto. Secondo lui si deve riqualificare e poi cercare di rimetterla sul mercato. Tra circa tre mesi presenteranno un progetto e uno studio di fattibilità, forse anche con degli investitori interessati a rilanciare la struttura».
Per il rilancio però l’amministrazione comunale non vuole lasciare carta bianca alla proprietà. «Ora ci presenteranno un’indagine di mercato e una proposta di rilancio – spiega l’assessore Beghi -, ma deve essere chiaro qualsiasi ipotesi deve integrarsi con l’attuale rete commerciale. Quel posto deve essere un’opportunità per tutta la città, non una cannibalizzazione economica. Non siamo d’accordo a doverlo trasformare a tutti i costi in un centro commerciale: su questo fronte la Regione decide in base al piano di sviluppo del territorio e noi non siamo intenzionati a favorire questo per far morire i piccoli. Non rispetterebbe le linee che ci siamo imposti nella stesura del Pgt per lo sviluppo della città».
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