La cardiologia sperimenta un nuovo pace maker senza fili
L'equipe congiunta degli ospedali di Busto e Gallarate ha impiantato il nuovo elettrostimolatore direttamente nel ventricolo abbandonando il vecchio modello con il catetere
Un pace-maker direttamente nel cuore. Anche l’equipe congiunta di cardiologia degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate scelta tra le venti in Italia per sperimentare questa nuova metodica, frutto del progresso scientifico e tecnologico.
Dopo l’avvio della sperimentazione in tre soli ospedali italiani (Milano, Pisa e Brescia), ora anche in altri centri si potrà inserire direttamente nel ventricolo destro, l’elettrostimolatore grande quanto una moneta, evitando la tasca sottocutanea dotata di cateteri che provocavano di solito problemi di infezioni.
Il pace-maker senza fili è già stato impiantato con successo in due pazienti selezionati, che per motivi clinici non potevano andare incontro all’introduzione del pacemaker con la tecnica tradizionale. Si tratta di un uomo di 37 anni e di un anziano di 84.
In questi ultimi anni la tecnologia dedicata ai pacemaker e ai defibrillatori ha visto uno sviluppo sempre costante, e la possibilità di introdurre direttamente nel ventricolo cardiaco un apparecchio di piccolissime dimensioni (l’altezza di una moneta da un Euro) dotato di batteria, software e sensori rappresenta l’ultima barriera infranta dalla ricerca in Cardiologia.
Questo tipo di pacemaker viene attualmente indicato in pazienti in cui la tecnica tradizionale di impianto (elettrocateteri introdotti dalle vene che raggiungono le camere cardiache) può non essere praticabile o ad alto rischio di infezioni e complicanze; è però facilmente ipotizzabile che questa metodica possa rappresentare il futuro dell’elettrostimolazione cardiaca, quando sarà possibile raggiungere altre zone del cuore per ottenere una stimolazione completa delle camere atriali e ventricolari.
Per la Cardiologia della ASST Valle Olona si apre quindi una nuova strada dell’elettrostimolazione cardiaca, con la possibilità di fornire tutte le metodiche attualmente in uso nella Comunità Scientifica Internazionale per la cura dei pazienti con gravi disturbi del ritmo cardiaco.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore dell’ASST Giuseppe Brazzoli che ha anche appena registrato una cospicua donazione da parte di un paziente della cardiologia. Il benefattore di Busto, che vuole rimanere anonimo, ha comperato al servizio di elettrofisiologia diretto dal dottor Ettore Petrucci l’ultimo aggiornamento software dell’apparecchiatura elettrofisiologiaoltre a monitor più sottili che migliorano lo sfruttamento dello spazio della sala. Un regalo del valore stimato di 55.000 euro : « Un segno importante dell’attaccamento delle persone al loro ospedale – ha commentato Brazzoli – qui trovano accoglienza e professionalità. Per questo i loro gesti spontanei sono per noi un segnale importante perché il nostro impegno quotidiano è apprezzato».
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