Incendio nella notte, brucia il campanile
Forse un corto circuito la causa del rogo, partito un'ora dopo la fine della processione. Struttura inagibile. Volontari al lavoro per ripulire la chiesa dall'acqua
Il campanile della chiesa di San Giovanni e Maurizio di Caravate è bruciato nella tarda serata di giovedì 15 giugno attorno alle 23.30, quando alcuni residenti si sono accorti delle fiamme che uscivano dagli ultimi piani della struttura e hanno chiamato il 115.
La sala operativa dei vigili del fuoco ha inviato sul posto diversi mezzi, almeno cinque, partiti da Ispra e Varese.
All’arrivo delle prime partenze erano ancora visibili le fiamme e il rogo aveva interessato le solette in legno per almeno tre piani. I vigili del fuoco hanno cercato subito di soffocare le fiamme, con successo, ma il fumo sprigionatosi nella combustione si avvertiva per tutto il paese, e difatti una piccola folla di residenti e curiosi si era raccolta al cospetto della chiesa da cui è uscito un pennacchio di fumo fino almeno all’una di notte.
Poi le manichette sono state ritirate e i pompieri hanno potuto bersi un sorso d’acqua, vinti dal caldo soffocante del rogo e della serata afosa.
I danni sono a prima vista importanti, e il campanile è stato dichiarato inagibile.
Sul posto era presente anche il parroco, don Silvio Bellonello, guida spirituale della comunità di Caravate da cinque anni, che ha confermato l’orario: «Era finita da circa un’ora la processione del Corpus Domini, quindi saranno state le undici e trenta circa». Un orario che combacia con quello impresso nelle lancette del campanile, ferme sulle 23 e 40.
Ancora presto per definire con precisione le cause del rogo anche se i vigili del fuoco hanno fatto capire che la pista del problema elettrico potrebbe essere quella più accreditata.
Sul posto erano presenti anche diversi volontari che con scope e spazzoloni hanno prosciugato parte dell’abside nel punto da cui è caduta l’acqua gettata dai vigili del fuoco con le manichette spinte portate sul fronte dell’incendio con l’autoscala: hanno lavorato a lungo e illuminati dalle torce.
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