Brianza: “Il Comune preferisce le Winx al Premio Chiara”
L'assessore regionale della Lega Nord e delegata della Regio Insubrica critica i tagli alla cultura fatti dall'amministrazione comunale. La Regio Insubrica ha stanziato 7.000 franchi
Francesca Brianza assessore regionale (Lega Nord) al Post Expo, reddito d’autonomia e inclusione sociale, nonché delegata alla Regio Insubrica, non risparmia critiche ai tagli alla cultura operati dal Comune di Varese, in particolari quelli fatti al Premio Chiara, festival nazionale del racconto che ogni anno porta in provincia di Varese i nomi più importanti della letteratura italiana e straniera.
«Ancora una volta – dice l’assessore – l’amministrazione comunale varesina non perde occasione per fare brutta figura sminuendo un evento centrale nella vita culturale della nostra comunità».
Il Premio Chiara, nonostante sia una delle poche manifestazioni culturali di livello del territorio, ogni anno deve sudare sette camicie per avere il minimo indispensabile per partire, cioè 20mila euro a fronte di una stagione intensissima di incontri con autori di grande livello, seminari dedicati alla scrittura (quest’anno lo terrà Paolo Cognetti fresco vincitore del Premio Strega con “Le otto montagne”) e i concorsi riservati ai giovani e agli inediti, vere fucine di talenti. Negli ultimi anni dal Chiara sono passati scrittori del calibro di Daniel Pennac, Andrea Camilleri, Luis Sepulveda, solo per citarne alcuni.
«Noi alla Regio Insubrica – prosegue Brianza- abbiamo sostenuto concretamente la realizzazione di questa manifestazione letteraria con lo stanziamento, nell’ufficio presidenziale di venerdì scorso, di 7 mila franchi, in quanto rilevante manifestazione di carattere transfrontaliero, alla quale partecipano anche numerosi svizzeri ticinesi e fondata sulla nostra identità culturale comune».
«La scarsa attenzione riservata dal Comune di Varese, che sembra prediligere lo spettacolo delle ‘Winx’ alle quali ha dato invece un più cospicuo contributo – conclude – rappresenta l’ennesimo scivolone di un’amministrazione pasticciona e poco attenta, capace di sminuire un ciclo di eventi che è sempre stato un’ottima vetrina per Varese».
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