Le pmi canadesi sono come quelle italiane. Il Ceta è un’occasione d’oro

Nella sede di Confartigianato si è tenuto un seminario dedicato al Ceta (accordo di libero scambio tra Ue e Canada) e le opportunità di business per le imprese del Varesotto

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«Salvini e i 5 Stelle quando criticano il Ceta (l’accordo di libero scambio commerciale tra Ue e Canada, ndr) non sanno cosa dicono, perché questo accordo è inclusivo delle regole ambientali e del lavoro. E poi, noi non siamo omologati agli Usa, noi siamo orgogliosamente canadesi, tanto che se ci volete infastidire dovete chiamarci americani. Credetemi, questa è un’occasione d’oro». Parola di Jan Scazighino, ministro consigliere dell’ambasciata del Canada a Roma.

Se ci fosse ancora qualche perplessità sulle opportunità del Ceta e sulle reali prospettive per le nostre micro e piccole imprese che possono scaturire dall’intesa tra Confartigianato e la Camera di Commercio italiana dell’Ontario, l’intervento del ministro Scazighino al seminario dedicato all’accordo di libero scambio tra Ue e Canada, fuga ogni dubbio.

Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, nel suo intervento di apertura rileva un’altra importante motivazione per approdare al mercato canadese, che va oltre le buone ragioni, comunque importanti, di una burocrazia molto leggera e una tassazione ragionevole, tipiche dei paesi anglosassoni. «Prima si liberalizzava tutto, ora tutti si chiudono – dice Galli -. Il  Ceta invece va in direzione opposta, cioè liberalizza e i vantaggi per le nostre imprese sono più degli svantaggi».

Confartigianato incassa in apertura di seminario i complimenti del console generale d’Italia in Canada, Giuseppe Pastorelli, che sottolinea i buoni rapporti con l’Italia ricordando a questo proposito il successo della recente missione commerciale nel Belpaese del primo ministro canadese Justin Trudeau. «Per anni il Canada è stato ignorato – sottolinea il Console – oggi il momento è ottimo per fare affari perché quella canadese è l’economia più dinamica dei G7 . C’è una comunità di origine italiana numerosa e attiva che vi attende, oltre a un sistema Italia al vostro servizio. Qui ci sono reali opportunità».

«Con il Ceta – aggiunge l’avvocato d’affari canadese Mario Nigro – la Ue risparmierà 500 milioni di euro perché l’accordo abbatte fin da subito i dazi doganali». Il capitolo degli appalti pubblici canadesi, secondo l’avvocato, è uno degli aspetti più interessanti per chi vuole fare affari in Canada, in quanto il valore degli appalti a livello provinciale, mercato più facile da avvicinare, è circa il doppio di quello federale.

Sul Ceta è stata fatta molta disinformazione spesso per motivi demagogici e per convenienze politiche. «Bisogna raccontarlo diversamente  – spiega l’avvocato Vittorio Turinetti di Priero – perché questo accordo è un’incredibile opportunità per abbattere barriere ideologiche, oltre alla burocrazia e alle rigidità del sistema. Questo accordo è un segnale politico forte».
Ha ragione Turinetti quando sostiene che «internazionalizzare» è un termine molto abusato. Il tentativo di Confartigianato è cercare di innovare il tipo di approccio a un Paese che non può essere un semplice spot o limitato a una sola missione, ma parte da un prodotto per poi sviluppare collegamenti e network reali, un processo lungo che richiede investimenti.

Ciò che sorprende è la grande somiglianza che esiste tra la struttura produttiva italiana e quella canadese. «Le aziende canadesi – dice Corrado Paina, direttore esecutivo della Camera di Commercio italiana dell’Ontario – sono molto simili alle  pmi italiane, e nella maggior parte dei casi sono famigliari. È importante che gli imprenditori italiani vengano qui per stabilire alleanze e amicizie, devono conoscere il Canada per potervi operare».
La presenza di un milione e mezzo di canadesi di origini italiane inseriti in tutti i settori nevralgici dell’economia puo’ facilitare questo incontro. «I canadesi sono appassionati della produzione italiana e del servizio post vendita- conclude il presidente della Camera di Commercio italiana dell’Ontario -. Amano l’agroalimentare e la meccanica, il design e l’urbanistica italiana. Insomma, non ho bisogno di vendervi nulla, perché il Canada si vende da solo».

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Pubblicato il 27 Luglio 2017
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