L’ultimo saluto a Nanni Svampa, accompagnato dalle sue canzoni

Una cerimonia semplice e partecipata che si è conclusa sul lungolago tra le note di "Porta Romana Bella"

Porto Valtravaglia si è riempita di musica e di persone per l’ultimo saluto a Nanni Svampa. La sua casa, al numero civico 76 di via Castello, è stata aperta fin dal mattino per una cerimonia privata in forma laica che ha visto la moglie Dina, le due figlie Elena e Lidia circondate dall’affetto di parenti e amici.

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Un via vai di persone che si sono riunite nel cortile della sua abitazione per salutarlo con un bicchiere di vino in mano e per cantare le sue canzoni. Renato Pozzetto è passato dalla sua casa in mattinata, lo storico amico dei Gufi Roberto Brivio l’ha ricordato in più momenti ma anche Enzo Iacchetti, Michele Mozzati (Michele di Gino&Michele), Alberto Patrucco, Flavio Oreglio, Francesco Salvi, Walter Di Gemma, Luca Macciacchini, Francesco Pellicini tra gli amici che hanno voluto essere presenti all’ultimo saluto di uno dei miti del cabaret milanese.

Una cerimonia semplice, come era nel suo stile, che è proseguita con un corteo silenzioso formato da tanti cittadini, ex colleghi e autorità e che è partita dalla sua casa per arrivare sul lungolago dove si è tenuto l’ultimo omaggio.

E’ stato qui che l’amico e compagno di avventura ne “I Gufi”, Roberto Brivio gli ha dedicato una poesia in dialetto, ricordando la sua vita e il suo spirito legato all’arte e alla famiglia. «Potrebbero essere molti altri gli interventi, lo sappiamo – ha spiegato Brivio – ma lasciamo spazio alla musica». Ed è sulle note di “Porta Romana Bella” che si è conclusa la cerimonia, tra gli applausi commossi tra la gente. «Era un amico, la sua casa era sempre aperta», raccontano i tanti amici di sempre.

«Se n’è andato l’ultimo maestro per me, dopo Gaber e Jannacci – ricorda commosso Enzo Iacchetti -. Una volta mi ha inviato a casa sua e mi sembrava da John Lennon, per me i Gufi erano come i Beatles. Se faccio questo mestiere lo devo anche a lui. Ho tanti ricordi e spero di avere imparato abbastanza».

«L’ultima volta che ci siamo visti a cena abbiamo discusso sul salame e la pancetta. Lo voglio ricordare così, con una delle sue battute», spiega il comico Alberto Patrucco. «Voleva un momento di allegria per il suo ultimo saluto ed è quello che è successo oggi. Ci mancherà come uomo e come artista onesto, sempre alla ricerca di cose antiche da mettere al loro posto», commenta invece il comico Francesco Salvi. «Avevo vent’anni e se non ho fatto l’avvocato è grazie a lui – commenta invece il luinese Francesco Pellicini -. Venivo a casa sua spesso ed è stato lui il primo ad avere curiosità rispetto a questa mia passione».

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Agosto 2017
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