Monsignor Delpini è diventato Arcivescovo di Milano
Monsignor Mario Delpini ha compiuto il suo primo atto da Arcivescovo di Milano alle ore 10.30, nella Basilica di sant’Ambrogio, celebrando la Messa durante la quale due giovani donne hanno preso i voti perpetui: suor Anna Casati delle Suore Orsoline di San Carlo e suora Giusi Valentini delle Ausiliarie Diocesane
Da ieri, sabato 9 settembre, monsignor Mario Enrico Delpini è “ufficialmente” il nuovo arcivescovo di Milano.
In ogni celebrazione eucaristica sarà citato il nome del prelato di Jerago con Orago, con la modalità da lui stesso indicata: «il nostro Vescovo Mario». I fedeli ricorderanno il suo nome nelle intenzioni di preghiera.
Monsignor Mario Delpini ha compiuto il suo primo atto da Arcivescovo di Milano alle ore 10.30, nella Basilica di sant’Ambrogio, celebrando la Messa durante la quale due giovani donne hanno preso i voti perpetui: suor Anna Casati delle Suore Orsoline di San Carlo e suora Giusi Valentini delle Ausiliarie Diocesane.
Oltre 40 i concelebranti, tra cui 3 Vescovi – gli ausiliari De Scalzi, Stucchi e Martinelli – e il neo abate di Sant’Ambrogio, monsignor Carlo Faccendini.
Come si legge su chiesadimilano.it, monsignor Delpini con la sua tipica ironia ha detto rivolto direttamente a suor Anna e Giusi ormai consacrate:
«Mi scuso se oggi vi ho rubato la scena, ma è il giorno in cui, per la bontà di papa Francesco e la gentile e sempre fraterna mediazione di monsignor De Scalzi, ho assunto l’incarico di arcivescovo di Milano, quindi sono diventato un poco un personaggio. Non mi ero mai accorto che i giornalisti, i fotografi, i cineoperatori fossero così appassionati di Pontificali solenni e di Celebrazioni, ma questo mi dà l’occasione per dire che una delle premure pastorali più importanti è che si viva la giovinezza non come un parcheggio, ma come un cammino verso una scelta definitiva. Questo è un momento in cui celebrare tale orientamento e il desiderio di tutta la Chiesa. Il fatto che, nel primo giorno del mio Episcopato per una coincidenza non voluta, io abbia celebrato sia una professione solenne, sia un incontro di famiglie, mi permette di evidenziare alcune priorità che ci stanno a cuore e che appassionano l’impegno pastorale dei preti e di tutta la comunità».
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